La primavera splende su Los Angeles, ma ad Hollywood è già Halloween.
Nel 2023 l’industria cinematografica più ricca e potente del mondo scommette sul genere riempi-sala e a budget ridotto per eccellenza: l’horror.
Che si tratti del ritorno di franchise popolari come ‘Saw’ o ‘Evil Dead’ di Sam Raimi, di pietre miliari del genere come ‘L’esorcista’ oppure ‘Omen’, del nuovo adattamento da Stephen King (‘The Boogeyman’) o di film indipendenti acquistati all’ultimo Sundance Festival, sono ben 29 le pellicole del terrore pronte a uscire nelle sale USA da qui a dicembre.
Altrettante sono in cantiere per il 2024, con i principali studi – capofila Paramount e Universal – che fanno incetta di scrittori e registi horror di prim’ordine.
Universal Pictures, per dirne una, ha già prenotato due film alla Monkeypaw di Jordan Peele per il prossimo anno. Lo studio ha fatto sapere che uno – di cui non si conosce titolo né regista – uscirà a settembre, mentre l’altro è previsto per Natale e sarà diretto dallo stesso Peele, uno dei re Mida del genere: nel 2017, il suo ‘Get out’ costò 4,5 milioni di dollari e incassò quasi 226 milioni e un Oscar. Due anni dopo, ‘Us’ fece incassare 256 milioni in tutto il mondo. L’anno scorso, il terzo film di Peele, ‘Nope’, ha guadagnando 123 milioni negli Stati Uniti.
L’altro colpaccio del 2022 è stato sfornato in casa Paramount. Scritto e diretto da uno sconosciuto 36enne fissato con gli horror con un budget di 17 milioni, ‘Smile’ era destinato allo streaming, ma all’ultimo momento è stato distribuito in sala, dove ha incassato 217 milioni. Come scrive il Wall Street Journal “l’horror è un genere da cinema, il suono è fondamentale e, in fin dei conti, la gente preferisce morire di paura circondata da altri esseri umani”. Nel 2022, i film dell’orrore hanno generato 676 milioni di dollari ai botteghini USA, una cifra pari al 9% dei biglietti staccati in tutto il paese, secondo la società di ricerca online Comscore. Certo, Avatar da solo ha fatto guadagnare più di 2 miliardi. Ma produrre un horror costa cento volte meno.
I primi mesi del 2023 sono già promettenti. “M3GAN”, la bambola omicida animata dall’intelligenza artificiale, ha incassato 175 milioni di dollari in tutto il mondo. È stato prodotto dalla Blumhouse Productions, la casa di produzione pioniera nel trasformare film horror a basso budget in franchising redditizi (uno su tutti: ‘Paranormal Activity’). La Universal ha distribuito ‘M3GAN’ e si è anche aggiudicata il diritto di prelazione su tutto quello che crea la Blumhouse.
Proprio questo sodalizio, in ottobre, porta in sala uno dei film più attesi dagli amanti del genere: il sequel di ‘L’esorcista’, primo di una trilogia tratta dal classico del 1973. Twentieth Century Fox distribuisce invece il prequel di ‘Il presagio’ (The Omen), uscito nel 1976.
A marzo, ‘Scream VI’, prodotto da Spyglass e Paramount, ha fatto staccare biglietti per 44,5 milioni di dollari nel fine settimana di debutto. Proprio Paramount ha raddoppiato il capitale destinato alle produzioni del terrore, creando un dipartimento ad hoc guidato da Walter Hamada, ex capo delle saghe di supereroi alla Warner Bros. L’incarico prevede di produrre quattro horror all’anno con un budget tra i 15 e i 25 milioni ciascuno. Ulteriore conferma che la scommessa sul genere è alta.
Al pranzo dei candidati all’Oscar, a febbraio, Steven Spielberg ha bisbigliato all’orecchio di Tom Cruise che il suo Top Gun: Maverick ha salvato Hollywood e i cinema. Forse è vero che non saranno gli horror a salvare la baracca. Ma, conti alla mano, di certo aiutano.