(di Tiziano Rapanà) Niente programma per l’Aldissima? Io, al posto dei dirigenti, ci penserei. Sì, lei, la magnifica D’Eusanio. Un posto nella nuova Rai è d’obbligo. Eh sì, nella vita bisogna andare incontro ad una visione del mondo fuori dall’agire materiale. Una bella canzone di Paolo Tofani invitava a sentire “un gusto superiore”, andare al di là del consueto terreno. Ma la vita è anche questo: sveglia, traffico, bollette, amministratori di condominio, contratti, eccetera. Io me ne andrei pure a meditare, vedo tutti gli scriventi a smaniare per sapere quel retroscena in più. Na alla gente non gliene frega nulla: vivono e amano comunque, è il mensile – dimidiato per lo più, fonte di ogni mortificazione – a far tribolare i milioni di italiani nati per soffrire. E a Pasqua non risorgeranno ma ingrasseranno: tavolate chilometriche, ossia luoghi per farsi gli auguri e manducare (in pochi penseranno al messaggio di Gesù). Ora possiamo anche pensare al benessere degli agnelli, io non li mangerò, ma doniamo un po’ di premura ai troppi sconfitti dal presente. Loro alla tv non ci pensano. Forse non la guardano o la vedono distrattamente tra un dolore e l’altro. Alda D’Eusanio conosce bene il dolore e può raccontarlo in TV. Storie di uomini e donne comuni, questo può essere il sentiero da percorrere nella possibilità di un ritorno. Scruto volti corrucciati dalla lagnanza perpetua, il presente è questo. Nessuno li rappresenta, li racconta. Alda D’Eusanio potrebbe dare voce ad un mondo che vorrebbe parlare. TikTok? Ma non fermatevi all’orpello, è piccolo divertimento, minima consolazione. I sorrisi sfumati dalle buste paghe non si vedono. Vedete soltanto gli amori luccicanti dei personaggi popolari dei social e affini. Pensate sia quello l’orizzonte, l’arcobaleno perfetto dopo una pioggia mesta, ma gli amori sono tutti uguali e i proletari amano meglio di noi.