Intrattenimento, ovvero poteva andare peggio ma si può solo ringraziare

Intrattenimento, ovvero poteva andare peggio ma si può solo ringraziare

(di Tiziano Rapanà) I patti non erano questi. E ti è caduta l’immagine del futuro, non hai nemmeno la consolazione cara a Dorian Gray: invecchi, caro mio. E la sedia di plastica, totem tipico delle feste di compleanno in casa improvvisate con buffet alla buona dominati da panini indecenti, nemmeno ti consola: è scomoda! E ti sarà comodo invece il menu che ti viene offerto dalla televisione? Alla tale ora puoi vedere questo e quello e cosa fai… te lo perdi? Questi programmi sono stati fatti per te, perché tu non debba pensare più del dovuto. Altrimenti è tutta depressione, con i rimorsi che si mangiano i deboli sorrisi offerti dalle quisquilie giornaliere. Ti vogliono bene: sono lì a consigliarti le cose migliori per te, dalla tale ora alla tale ora. L’occasione è ghiotta, buttati al buffet dei programmi. Non lasciare nemmeno una mollica e non importa se è della prima, seconda o terza stagione: tutte le molliche sono uguali, cambia solo la farcia. Poteva andarti peggio, ossia rimanerci male e dirti: “No, le cose non possono continuare così”. Ma chi te lo fa fare? Resta a produrre il tuo furore da fermo, tante azioni in mente per chiudere con un nulla di fatto. Specchi non ce ne sono, soltanto teleschermi. Gli appuntamenti sono fissi e guai a perdere qualcosa. È stato prodotto tutto per te, ti fanno ridere e piangere e pensare. Sii grato per questa miracolosa magnanimità. Sì, i patti non erano questi. Ti eri fatto un altro pensiero sulla vita, ma hai scoperto che il tuo personalissimo monte Everest è una collinetta. Poi c’è intrattenimento sano e intelligente ma è una rarità, un incidente di percorso. Mi raccomando, non ti perdere un solo minuto della trasmissione.

tiziano.rp@gmail.com

Torna in alto