Il 4 aprile 1963 lo studente inglese John Bloomfield, che allora aveva 15 anni, ha impresso su un nastro il live tenuto dalla band di Liverpool nel teatro del collegio di Stowe: “Proveniva da un altro pianeta”
“Direi che sono cresciuto all’istante. Sembra un po’ un’esagerazione, ma ho realizzato che si trattava di qualcosa che proveniva da un altro pianeta”. Il 4 aprile 1963 lo studente inglese John Bloomfield aveva solo 15 anni, ma aveva già intuito il talento del gruppo di Liverpool che si era esibito nel teatro del collegio di Stowe, nel Buckinghamshire. Quel giorno di sessant’anni fa il ragazzo, appassionato di tecnologia, aveva provato un nuovo registratore a cassette e aveva impresso il concerto dei Beatles su un nastro che, ora, rappresenta la primissima registrazione di un live dei Fab Four. Bloomfield, oggi ultrasettantenne, ha condiviso l’esperimento dell’adolescenza con il programma Front Row di Bbc Radio 4, che ha trasmesso in parte la già impeccabile performance del tempo. Il gruppo era stato ingaggiato da David Moores, un alunno appartenente a una facoltosa famiglia di Liverpool che gestiva la società di scommesse Littlewoods e che, in forza della prestigiosa discendenza, avrebbe convinto il manager Brian Epstein ad accettare un compenso di 100 sterline, poi saldato grazie alla vendita dei biglietti ai compagni di scuola. La band aveva suonato per un pubblico quasi interamente maschile, ma alcune ragazze avevano assistito alla performance dal retro. “È stato solo quando hanno iniziato a suonare che abbiamo sentito le urla, e ci siamo resi conto che eravamo nel mezzo della Beatlemania”, ha raccontato Bloomfield. “Era semplicemente qualcosa che non avevamo mai nemmeno vagamente sperimentato”. Dai pezzi inediti firmati da John Lennon e Paul McCartney, come I Saw Her Standing There, brano di apertura dell’album Please Please Me uscito il 22 marzo dello stesso anno, alle cover di brani rock’n’roll e R&B, come Too Much Monkey Business di Chuck Berry, i quattro musicisti avevano ipnotizzato gli ascoltatori, esaudendo anche le loro richieste. Ciascun membro della band mostrava sul palco un’attitudine unica e complementare: John Lennon faceva voci scherzose, George Harrison aveva perso la voce e non poteva cantare e Ringo Starr era acclamato dal pubblico.
UN AUDIO DAL VALORE INESTIMABILE
La registrazione del concerto dei Beatles risulta di buona qualità anche perché non è sovrastata dalle urla dei fan, come ha spiegato Mark Levisohn, storico della band: “L’opportunità che questa cassetta presenta, che è completamente inaspettata, è fantastica perché li sentiamo proprio all’apice della svolta verso la completa fama mondiale. E a quel punto, tutte le registrazioni del pubblico vengono ricoperte di urla. Quindi qui c’è l’opportunità di sentirli nel Regno Unito, in un ambiente in cui possono essere ascoltati e dove il nastro li cattura bene, in un momento in cui possono anche scherzare con il pubblico. Penso che sia una registrazione incredibilmente importante, e spero che le accada qualcosa di buono e costruttivo e creativo. Non sapevo nemmeno che questa cassetta esistesse finchè non me l’avete detto, e penso di essermi dovuto risollevare da terra”.