Tv, sì proprio tu, perché non sei barbarica?

Tv, sì proprio tu, perché non sei barbarica?

(di Tiziano Rapanà) Ma non c’è nulla di barbarico in TV. Nulla! E datemi un’emozione degna di proferire l’insolito, di farmi saltare sulla sedia per poter dire: “Diamine” con una forza tale da negarmi l’espressione da punto esclamativo. I vostri format sono soporiferi, le vostre serie sono inconcludenti. Si spegne la luce e non rimane nulla, tutto si chiude nella culla dell’intrattenimento. O peggio: dell’informazione. E squarciamo il velo del già visto, del questo mi ricorda qualcosa, “ma devo averlo visto da qualche parte”. Fingiamoci artisti senza arte e guardiamo ad un nuovo vivere la televisione, pretendendo l’impossibile. Gli insicuri si accontentano del razionale, del poco maledetto e subito. Ma io non voglio maledizioni ma benedizioni malefiche da principi dell’immaginazione più contorta. Una rosa non deve più essere una rosa. Dici rosa e appare un armadio, lo apri e vedi i gladioli. Eccola la nuova tv: tanti gladioli nell’armadio spacciati per rose. La comprensione lasciamola agli analfabeti per vocazione, quelli che vogliono il mare a ferragosto e la neve a dicembre. E basta vi prego con la retorica del sole e la bellezza dei suoi raggi: il sole non illumina, illude. Meglio il chiaroscuro dell’esistenza, che non vedo mai in tv. Si cerca sempre la chiarezza anche nel torbido e chi parla di fiction di qualità si è scordato del fiero scodinzolare di un bizzarro cane andaluso.

tiziano.rp@gmail.com

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