Il monito “ricordati che devi morire” significa vivere il presente, gioire, godere di ciò che si ha. Il gruppo musicale inglese formatosi a Basildon nel 1980 torna (senza il compianto Andy) con un nuovo disco, a 6 anni da “Spirit” uscito nel 2017
I Depeche Mode, che Rolling Stone ha definito “la quintessenza della musica elettronica degli anni 80”, tornano il 24 marzo, a sei anni da Spirit uscito nel 2017, con l’album che prende a prestito la citazione latina e le atmosfere cupe che la frase suggerisce per esplorare aspetti diversi e correlati alla caducità umana. Prodotto da James Ford e con la produzione aggiunta da Marta Salogni, “Memento Mori” è “Uno degli album più difficili che abbiamo mai realizzato – ha dichiarato Gahan a NME -. Ricordati che devi morire è un esortazione a trarre il massimo dalla vita”.
Per Dave Gahan e Martin Gore questo è il quindicesimo disco, al quale seguirà anche un grande ritorno negli stadi dopo cinque anni e sarà il primo tour senza lo storico tastierista Andy ”Fletch” Fletcher, scomparso lo scorso maggio. Quando il titolo del disco, che era già stato deciso, ha assunto un significato più potente e incisivo.
La maggior parte delle dodici tracce che lo compongono sono nate durante le prime fasi della pandemia da Covid-19, e quindi alcune tematiche sono legate a quel periodo: nel disco ci sono la paranoia, l’ossessione, il dolore ma anche la catarsi, la gioia e tutta l’infinita gamma di sfumature intermedie.