Marlene Kuntz, addio a Luca Bergia: fondatore ed ex batterista del gruppo

Marlene Kuntz, addio a Luca Bergia: fondatore ed ex batterista del gruppo

Il musicista aveva 54 anni ed stato trovato privo di vita nella sua casa di Cuneo. Dopo aver lasciato la band si era dedicato all’insegnamento

Aveva fondato i Marlene Kuntz e ne era stato il batterista per oltre trent’anni. Luca Bergia è stato trovato morto nella sua casa di Cuneo. Aveva 54 anni. Aveva lasciato la band nel 2020 per ritirarsi dalla scena musicale e dedicarsi all’insegnamento in una scuola media della sua città.

Marlene Kuntz sono uno dei gruppi più importanti della covata del rock italiano emersa negli anni 90. Luca Bergia c’era stato dal primo minuto, dalla fondazione della band e ancora prima che arrivasse Cristiano Godano per mettere l’ultimo tassello per spiccar il volo. L’ultimo album registrato con la band era stato “Lunga attesa”, del 2016. Nel 2020, dopo 10 album in studio e centinaia di concerti, aveva deciso di passare la mano, ed era stato sostituito da Sergio Carnevale, già batterista dei Bluvertigo. Bergia aveva cambiato vita, calandosi nel ruolo di professore di scienze alle scuole medie. 

Il messaggio per l’addio ai Marlene Kuntz

Qualche tempo fa Bergia aveva spiegato in un post i suoi motivi per l’abbandono della band dopo tanti anni. “Buongiorno a voi, amici di Facebook, è da un bel po’ che non ci si sente e dunque mi pare doveroso e naturale, visto che i tempi sono maturi, raccontarvi un po’ di cosa è successo in questi mesi – aveva scritto -. Vado dritto al sodo: personalmente sto molto bene e sono molto eccitato dall’essermi proiettato in una nuova fase della mia esistenza. Ma faccio un breve rewind e parto un po’ dal punto dove ci siamo lasciati, ovvero la fine del tour celebrativo 30/20/10 agli albori dell’undicesimo disco di casa Marlene. Sono uscito da quel tour letteralmente spossato, spaesato, privo di energie mentali e creative. Avevo necessità di staccare la spina e prendermi un anno di stop (che poi sarebbero diventati due) per rimettermi in sesto sia fisicamente che psicologicamente: questa l’origine dei generici “motivi personali” che vi comunicammo all’epoca”.

“Avevo bisogno di tempo e giusta calma per poter rispondere alle inattese domande che si facevano sempre più pressanti e urgenti alla mia mente – aveva continuato -. E quando i miei fratelli di vita mi chiedevano se ci sarei stato o meno per lavorare al nuovo progetto rispondevo in questi termini, denunciando il mio smarrimento. Ma quasi subito ho risposto di no. E ringrazio Cristiano e Riccardo che hanno capito e permesso di mettere tutto in stand by per concedermi del tempo che fosse solo mio. Conosci te stesso diceva Socrate…era ciò che dovevo fare: un serio esame di coscienza, un viaggio introspettivo che avrebbe toccato le corde più profonde, insondabili e sconosciute del mio animo; risposte a domande scomode che fino ad allora avevo cercato di allontanare. Sinceramente non mi sentivo pronto, né fisicamente né creativamente, per affrontare l’ennesimo disco cruciale: da un versante il precipizio del fallimento, dall’altro uno sperabile successo, per quel che possa significare al giorno d’oggi una parola così inconsistente”.

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