Si è spento, all’età di 92 anni, il cineasta italiano che ha firmato film importanti come “I delfini” e “Gli indifferenti”, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia
”Con grande dolore debbo comunicare la notizia della morte, avvenuta poco fa, del compagno Citto Maselli. L’ho appena appreso dalla moglie, Stefania Brai, che gli è sempre stata vicina e a cui va l’abbraccio solidale di tutte le compagne e i compagni del Partito”. Lo annuncia in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
Citto (Francesco) Maselli, nato a Roma il 9 dicembre 1930 era tra i maggiori registi italiani. ”Il cinema e la cultura italiana perdono un maestro e un grande regista, la sinistra un intellettuale militante e un esempio di rigore e coerenza”. Citto ha sempre conservato la passione che da ragazzino lo spinse a entrare nelle fila dell’antifascismo e della Resistenza. Per tutta la sua vita ha messo intelligenza, sensibilità, passione e spirito critico al servizio di un progetto collettivo di liberazione e trasformazione”, continua Maurizio Acerbo. ”Dopo lo scioglimento del PCI, a cui si oppose, è stato tra i fondatori di Rifondazione Comunista. Ha continuato a essere un militante comunista e antifascista fino all’ultimo giorno. Citto non è mai diventato un ex, non si è mai atteggiato a reduce di epoche gloriose ma passate. Lo ricordiamo con noi più giovani con la cinepresa a raccontare un altro mondo possibile a Genova nel 2001 e sempre disponibile a dare il suo contributo alla lotta politica e culturale. Citto Maselli era un comunista italiano, un rifondatore orgoglioso della storia di cui era stato tra i protagonisti, un compagno che non ha mai rinunciato all’idea di rivoluzione”.
LE PAROLE DI CITTO MASELLI
“Sin dagli Sbandati, ho sempre scelto di cogliere la conflittualità sociale serissima dell’Italia, attraverso l’ottica della borghesia , con personaggi che riassumessero un po’ questo tipo di conflitto. Gli Sbandati, La donna del giorno, Gli Indifferenti hanno tutti a ben vedere, lo stesso tipo di protagonisti: un personaggio o un gruppo di personaggi borghesi di provincia che sentono acutamente la crisi del loro ruolo sociale, in qualche modo del loro ruolo dirigenziale, e hanno lo spirito e la volontà di ribellarsi, ma non ci riescono.“ Con queste parole Citto Maselli descrive in maniera esemplare la natura dei primi film che hanno contraddistinto la sua carriera
IL RICORDO DI CLAUDIA CARDINALE
Claudia Cardinale ricorda così il talento di Citto Maselli nel dirigerla sul set di Gli Indifferenti “Io avevo un ruolo difficile. Però Maselli è un direttore di attori eccezionali, credo che riuscirebbe a far recitare anche i sassi. Lui spiega, mima fino all’esasperazione. Citto ci faceva a provare, provare, provare, finche uno non ne poteva più. Naturalmente poi al ciak andavano bene. Faceva questi carrelli lunghissimi, complicati, ma insomma c’era sempre un’atmosfera molto stimolante. Grazie a Citto, grazie al fatto che fisicamente ero forse perfetta per il ruolo , non sono stata massacrata da tutti i mostri sacri che recitavano nel film. Non mi fu difficile, invece, recitare l’indifferenza del mio personaggio, perché fa abbastanza parte della mia indole.”
CITTO MASELLI E LA COMMEDIA
Con queste parole Maselli spiega perché a un certo punto della sua carriera ha deciso di girare due commedie: “Se ho fatto anche io delle commedie è per tutta una somma di circostanze. Fondamentalmente ha agito in me una crisi profonda nata all’epoca del XX Congresso, dalla crisi dei modelli di socialismo cui la mia generazione si era riferita nella sua formazione. La scelta di fare le commedie fu sbagliata (anche perché i risultati non sono stati buoni) quanto lucida; C’era in me una certa nausea verso il cinema di denuncia e di ribellione etica a un modo di vivere e di pensare della società. Nel pieno di questa crisi feci così due commedie con Cristaldi (Fai in fretta ad uccidermi.. ho freddo con Monica Vitti e Jean Sorel e Ruba al prossimo tuo sempre con la Vitti, affiancata da Rock Hudson.”
MASELLI, TRA IMPEGNO E RITRATTI FEMMINILI
Nel 1970, Citto Maselli torna a tematiche a lui più vicine con Lettera aperta a un giornale della sera, interpretato da Nanni Loy, Piero Faggioni, Massimo Sarchielli, Paolo Pietrangeli, Giovanna Marini, Goliarda Sapienza (all’epoca compagna del regista) , Daniela Surina) Si trarra di un lungometraggio dal sapora autobiografico che racconta l’avventura di di un gruppo di intellettuali di sinistra che, annoiati dalla routine quotidiana, decidono di fondare una brigata internazionale di combattenti per la guerra del Vietnam. Il film successivo è Il sospetto, in cui Gian Maria Volonté veste i panni di un operaio iscritto al PCI che viene inviato dal comitato centrale del Partito Comunista d’Italia, esule in Francia, a Torino, con il compito di svelare l’identità di un infiltrato dell’OVRA.
Tra gli anni ottanta e novanta, il cineasta italiano ha firmato quattro importanti opere che esplorano l’universo femminile. La prima è Storia d’amore (1986, Premio speciale della giuria e Coppa Volpi alla protagonista femminile Valeria Golino alla 43ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia). La seconda è Codice privato (1988, con Ornella Muti). la terza è Il segreto (1990, con Nastassja Kinski, Franco Citti, Stefano Dionisi), presentata aal Festival di Berlino, L’ulima è L’alba (1991, con Nastassja Kinski e Massimo Dapporto), fuori concorso nella sezione ufficiale del Festival di Venezia.
Sempre al Lido, nel 1996, Maselli presenta fuori concorso Cronache del terzo millennio, incentrato sulla resistenza di un gruppo di condomini allo sfratto da un enorme caseggiato. Dopo il film per la tv Il compagno (1999, con Amanda Sandrelli e Lucio Zagaria) e il documentario Frammenti di Novecento (2004, presentato al Festival di Locarno fuori concorso), il regista torna al cinema con Civico zero (2007, con Ornella Muti, Letizia Sedrik e Massimo Ranieri) e Le ombre rosse (2009, con Valentina Carnelutti, Roberto Herlitzka, Ennio Fantastichini, Lucia Poli, Arnoldo Foà), presentato fuori concorso all 66ª Mostra di Venezia
Il suo ultimo lavoro è datato 2012. insieme a Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani e Nino Russo, Masella ha firmato il film-documentario a episodi Scossa, dedicato al drammatico terremoto di Messina del 1908.