Il più famoso dei tronisti di “Uomini & Donne” ripercorre gli anni del suo successo, dalle serate con Leonardo Di Caprio alle fan pazze di lui
Costantino Vitagliano è stato un’icona del primo decennio degli anni Duemila. Osannato e acclamato da orde di fan innamorate di lui, ha vissuto una vita che sembra una favola. Cresciuto nelle case popolari della periferia milanese è diventato uno degli uomini più desiderati d’Italia e non solo, inserito nella lista dei corpi più sexy insieme a Brad Pitt. Per anni è stato protagonista in tv, star di serate in discoteca ed eventi mondani: “Solo coi locali fatturavo qualche milione l’anno” ricorda al Corriere della Sera, e aggiunge: “Viaggiavo con quattro guardie del corpo, se no tornavo nudo: mi strappavano i vestiti”.
Gli inizi di Costantino Vitagliano – La storia di Costantino Vitagliano inizia nelle case popolari della periferia di Milano. A 16 anni è andato a lavorare nel bar dello zio e dopo a lavare i bicchieri nel locale di Enzo Jannacci e Paolo Rossi. In seguito è stato modello, cubista, spogliarellista: “Però non ho mai fatto il gigolò o il mantenuto o il pornoattore” ci tiene a precisare. Poi è arrivata la tv: “Ho fatto il valletto da Paolo Limiti, “Casa Vianello”… Ho lavorato pure con Fabio Fazio“, ricorda. Quindici anni di gavetta, ma il successo arriva nel 2003 con “Uomini & Donne”: “Io ero uno dei tanti. Ma Maria De Filippi ogni giorno mi dava più spazio: funzionavo”.
La storia d’amore con Alessandra Pierelli – Del periodo di “Uomini & Donne”, Costantino Vitagliano ricorda la storia con Alessandra Pierelli. La domenica erano ospiti fissi al “Maurizio Costanzo Show” e ogni volta il loro momento era un picco di ascolti. Ma l’amore raccontato era reale? “Era tutto vero, in quei 40 minuti di tv. Poi, avevo altre vite, mi beccavano con le ragazze Jacuzzi e ad Ale in diretta, io dicevo che era un set…” confessa Costa.
Una vita da favola – Sono stati anni d’oro per Costantino Vitagliano, di cui lui ricorda le vacanza in barca con Flavio Briatore, le notti folli al Billionaire assediato dalle fan, la piazza di Porto Cervo chiusa per la presentazione del suo libro. E poi: “Leo DiCaprio stava sempre nel privé con me. Sono stato a petto nudo in consolle mentre Phil Collins suonava la batteria. In Sardegna, uscivo con Beyoncé e Jay Z, mi compravo i diamanti come loro, prima dei rapper di oggi”, racconta al Corriere della Sera.
Tutte pazze per Costa – Le donne soprattutto erano pazze di Costantino Vitagliano. “S’infilavano nelle macchine, nei camerini. In crociera, ne trovai a letto una vestita da Wonder Woman” ricorda. “Viaggiavo con quattro guardie del corpo, se no tornavo nudo: mi strappavano i vestiti. Quando atterravo a Bari, fuori, c’erano quattromila persone e la polizia doveva chiudere l’aeroporto”, aggiunge. La pressione mediatica l’ha portato ad avere attacchi di panico e l’ha spinto a trasferirsi in Spagna: “Ma sono diventato Costa anche lì e sono tornato”.
Guadagni incredibili – Di Lele Mora, che l’aveva preso sotto la sua ala, Costantino Vitagliano dice: “Per me, è stato come un padre, mi ha fatto scoprire come guadagnare, come apparire. Con lui avevo l’agenda piena per cinque anni. Mi faceva sponsorizzare da testa a piedi: portavo le mutande a vista perché mi pagavano”. In quel periodo gli introiti erano pazzeschi: “Solo con i locali fatturavo qualche milione l’anno”. E poi la tv, i calendari, le sponsorizzazioni… “Avevo appartamenti che affittavo, ristoranti, pizzerie. Comprai una Bentley da 240 mila euro, e Ferrari, Lamborghini. Ora l’auto la noleggio se mi serve”, racconta al Corriere della Sera.
Cosa fa oggi Costantino Vitagliano? – “Coi primi soldi, ho fatto andare papà in pensione” ricorda Costantino Vitagliano. “Oggi ho la casa a Milano Marittima, ho cose che da piccolo le vedevo sui giornali e in tv”, dice. Nel suo periodo d’oro ha guadagnato abbastanza da vivere di rendita ma non si ferma: “Ho un negozio e appartamenti, ma non so stare fermo: sono socio e testimonial di centri di Crioterapia e ne sto aprendo uno mio a Milano”. La tv invece non gli interessa più: “Non vado, ormai pagano poco”.