Ci sono 7 italiani tra i 500 più influenti del mondo dell’audiovisivo per Variety

Ci sono 7 italiani tra i 500 più influenti del mondo dell’audiovisivo per Variety

C’è anche quest’anno un po’ di tutto nella tradizionale classifica di fine anno promossa da Variety. Il nostro Paese è rappresentato in questo elenco da un contingente quantomeno eterogeneo, che comprende registi, direttori di mostre e soprattutto manager attivi nel settore

È arrivata come ogni anno la classifica di Variety, una sorta di tradizionale power ranking che permette di tastare il polso all’industria dell’audiovisivo. Un esercizio che ci dice molto dove sta andando il mondo dell’intrattenimento, non solo a Hollywood ma pure nel nostro Paese. Volendoci qui limitare al nostro Paese, sono infatti ben sette le personalità a figurare nell’elenco: si tratta di un contingente composito, che comprende anche un regista da Oscar.

SORRENTINO PORTABANDIERA

Paolo Sorrentino ormai da anni può fregiarsi di un credito pressoché infinito a Hollywood. L’uomo che ha incantato anche Oltreoceano con La grande bellezza resta per gli statunitensi il portavoce perfetto di una tradizione, l’incarnazione di un mondo filmico che in America affascina e un po’ quasi confonde. Il nostro cinema non ha forse oggi lo stesso appeal dei cugini francesi, che in classifica piazzano addirittura 46 esponenti, ma Sorrentino funge da ottimo portabandiera in un elenco in cui gli altri nomi sono forse meno conosciuti al grande pubblico (ma solo per la natura intrinseca del loro lavoro). Si va da produttori come Luca Bernabei (uno dei migliori della generazione secondo chi ha compilato la lista) a Andrea Scrosati, Group Chief Operating Officer e Ceo Continental Europe proprio di quella Fremantle cui Bernabei ha venduto una quota di maggioranza della sua attività quest’anno.

LA CARICA DEI GRANDI MANAGER

 Tutto è sempre più interconnesso nel mondo dell’intrattenimento di oggi dove gli americani possono incensare senza troppi problemi personaggi come il “nostro” Marco Bassetti, CEO di quella Banijay Group dietro format di successo come Masterchef e Pechino Express. C’è infine spazio anche per figlie d’arte come Raffaella Leone, Ceo e co-proprietaria di quella Leone Film Group cui anche Variety riconosce uno spazio sempre più importante sulla scena. Senza poi dimenticare un manager che è ormai un’istituzione di questo mondo nel nostro Paese come Paolo Del Brocco: l’amministratore delegato di Rai Cinema è stato celebrato nella classifica come “il veterano dei dirigenti cinematografici, responsabile dei film che fanno la parte del leone nel cinema italiano”. Scorrendo questa lista di nomi, il vituperato sistema dell’intrattenimento nel nostro Paese non ne esce comunque con le ossa rotte, anzi. L’inclusione tra i nomi di Alberto Barbera certifica quanto la Mostra del Cinema di Venezia abbia guadagnato ancora più considerazione sotto la sua direzione, tanto da venire presentato dalla Bibbia di Hollywood come “un autentico trampolino di lancio per gli aspiranti agli Oscar”. Sì, anche quest’anno possiamo essere orgogliosi dei nostri “fratelli d’Italia”, che ci fanno onore su grandi e piccoli schermi.





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