Lo sceneggiatore della pellicola diretta da Darren Aronofsky ha preso la parola per spiegare che il film va contro la fobia dell’obesità che vige a Hollywood e, in generale, nello showbiz. The Whale è stato recentemente oggetto di pesanti critiche per la scelta di far calare il protagonista in un costume che simula l’enorme grassezza invece di scritturare un attore realmente obeso
Samuel D. Hunter, lo sceneggiatore del film The Whale, ha preso la parola per spiegare che la pellicola va contro la fobia dell’obesità che vige a Hollywood e nello showbiz. Ha rilasciato un’intervista esclusiva al magazine statunitense EW, spiegando che la pellicola scritta da lui e diretta da Darren Aronofsky è contro la fobia dell’obesità. Non la sponsorizza affatto, anzi.
The Whale è stato recentemente oggetto di pesanti critiche per la scelta di far calare il protagonista in un costume che simula l’enorme grassezza.
Ma lo sceneggiatore afferma che il film con protagonista Brendan Fraser mostra il lato “opposto” della grassofobia targata Hollywood. “In realtà è solo un invito a varcare questa porta e stare con questo ragazzo”, dice Samuel D. Hunter a EW in risposta alle critiche relative la presunta fatfobia.
Lo sceneggiatore “non vede le critiche per la sua caratterizzazione di un omosessuale di oltre 250 chili alle prese con un’obesità pericolosa per la vita come una sfida al successo del film”, sottolinea il giornalista Joey Nolfi su EW. “Al contrario vede il film come un’opportunità per mostrare al pubblico un ritratto dell’umanità che Hollywood esplora raramente”.
Ricordiamo che il film è l’adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale del 2012 scritta dallo stesso Samuel D. Hunter.
The Whale è interpretato da Brendan Fraser, Hong Chau, Samantha Morton e Ty Simpkins. Debutterà il 9 dicembre nelle sale tramite A24.
LE PAROLE DELLO SCENEGGIATORE DI THE WHALE
“Ho scritto questa opera teatrale [su cui è basato il film] perché mi sentivo come se non avessi mai visto questa storia raccontata”, ha detto Hunter in esclusiva a EW.
Oltre ad aver scritto nel 2012 la pièce teatrale (che ha debuttato il 13 gennaio 2012 presso il Denver Center Theatre), Hunter si è occupato in prima persona della sceneggiatura dell’adattamento cinematografico della sua opera.
Brendan Fraser interpreta un professore morente di nome Charlie che trascorre il suo poco tempo di vita rimanente nel tentativo di riavvicinarsi alla figlia Ellie (interpretata da Sadie Sink di Stranger Things).
“Volevo scrivere questo personaggio da un luogo d’amore e scrivere un personaggio che avesse questa fede incrollabile negli esseri umani mentre la sua vita stava andando in pezzi intorno a lui”, ha dichiarato Samuel D. Hunter a EW.
LE CRITICHE RIVOLTE AL FILM
Poiché Fraser non è una persona di 600 libbre (che in chilogrammi sono circa oltre 270 chili), alcuni si sono espressi contro la sua interpretazione e contro l’uso di protesi atte a trasformare il suo corpo per questa parte.
Altri hanno definito il film come grassofobico per via della sua rappresentazione delle condizioni di Charlie.
“Capisco perché le persone hanno alcune di quelle reazioni, perché la storia di ritrarre le persone che soffrono di obesità nel cinema non è buona, sono fondamentalmente oggetto di derisione o scherzi, o sono completamente unidimensionali”, spiega lo sceneggiatore Samuel D. Hunter a EW, che però non ci sta a essere tacciato di fatfobia. Anzi: esorta a considerare il suo The Whale come “un invito” per gli spettatori “a entrare da questa porta e stare con questo ragazzo” come esercizio di empatia e compassione.
“Penso che tu debba accettare l’invito, capisci cosa intendo? Devi entrare dalla porta” aggiunge Hunter. “Se incontri quell’invito con la fronte corrugata, allora siamo in un vicolo cieco. Ma se accetti quell’invito ed entri, penso che scoprirai che questo è l’opposto del modo in cui l’obesità è stata tradizionalmente rappresentata e trattata nel cinema”, conclude lo sceneggiatore.
LE PAROLE DEL REGISTA DARREN ARONOFSKY
In un’intervista pubblicata mercoledì scorso dal magazine americano Variety, il regista di The Whale, Darren Aronofsky, ha rivelato di aver inizialmente cercato un attore obeso per interpretare Charlie. Ma alla fine ha deciso di scegliere qualcuno che potesse interpretare al meglio le complicazioni di salute di Charlie.
“Oltre a non essere in grado di trovare un attore che possa tirare fuori le emozioni del ruolo, diventa solo un folle inseguimento. Ad esempio, se non riesci a trovare un attore di 600 libbre, andrà bene un attore di 300 libbre o di 400 libbre? Sarà abbastanza?”, queste le parole del regista di Requiem for a Dream durante un’intervista rilasciata a Variety.
“Dal punto di vista della salute, è proibitivo”, ha sottolineato Aronofsky. “È un ruolo impossibile da ricoprire con una persona reale che ha questi problemi”.
BRENDAN FRASER È ENTRATO IN CONTATTO CON LA OBESITY ACTION COALITION
In un’intervista a Screen Rant, l’attore de La mummia (ma che d’ora in avanti ricorderemo sempre come “l’attore di The Whale”, visto che questa sua interpretazione è qualcosa di grandioso) ha spiegato che per calarsi in quel ruolo è stato fondamentale per lui entrare in contatto con la Obesity Action Coalition.
Solo avvicinandosi a questa associazione, Brendan Fraser ha potuto capire cosa significa essere obesi. L’attore ha aggiunto che spera che The Whale abbia lo stesso effetto su tutti coloro che guarderanno il film.
“Credo che sia un’opinione personale, ma penso che possiamo fare molto meglio come società per fare a meno di ciò che è comune, per quanto riguarda la disinvoltura con cui ci riferiamo a coloro che hanno problemi di peso nella loro vita”, ha detto Fraser a Screen Rant. “Perché se ho imparato qualcosa di importante su come interpretarlo, è stato grazie a ciò che ho appreso dalla Obesity Action Coalition, un’organizzazione che sostiene molte persone che stanno ancora cercando di sottoporsi a procedure bariatriche e che soffrono di disturbi alimentari”, ha aggiunto.
UNA METAMORFOSI NON SOLO FISICA MA TOTALE
Grazie al lavoro di ricerca condotto dall’attore, la sua trasformazione in Charlie non è solo fisica, ma innanzitutto emotiva, psicologica ed esistenziale. Checché ne dicano i detrattori, Brendan Fraser è riuscito davvero a entrare nei panni di chi soffre di disturbi alimentari, nonostante in realtà quei panni fossero una tuta posticcia.
La sua interpretazione da chapeau fa ben capire come lui abbia fatto suo ciò che sta dietro ai problemi di peso, partendo dalle motivazioni che portano qualcuno a non essere più padrone del proprio corpo.
“Ho imparato da quelle persone con cui ho parlato che molto spesso le circostanze della loro vita sono iniziate in giovane età. Qualcuno ha parlato loro con recriminazioni, qualcuno li ha feriti, qualcuno è stato vendicativo nei loro confronti, e questo è rimasto con loro. Le parole possono essere dolorose e possono fare danni, e credo che possiamo fare di meglio”, ha spiegato Fraser.
ARONOFSKY CRITICA A SUA VOLTA LE CRITICHE AL CASTING DEL SUO FILM
Il regista di The Whale ha discusso la questione delle critiche al casting del suo film parlando con Yahoo! Entertainment.
Ha spiegato che la tuta ingrassante è solo uno strumento per migliorare le prestazioni di Fraser. “Gli attori usano il trucco dall’inizio della recitazione, questo è uno dei loro strumenti”, ha detto Darren Aronofsky.
Ha spiegato che il costume ingrassante era il risultato dei suoi tentativi di rendere realistico il peso di Charlie, piuttosto che “uno scherzo”.
Aronofsky ha sottolineato quanto segue: “Una delle mie prime telefonate dopo aver scelto Brendan è stata per il mio truccatore, Adrien Morot. Gli ho chiesto: ‘Possiamo fare qualcosa di realistico?’ Perché se sembrerà uno scherzo, allora non dovremmo farlo”.
Il regista ha aggiunto che i personaggi obesi in genere non sono ben scritti nei film, cadendo in stereotipi negativi come cattivi o come sollievo comico, e l’obiettivo di The Whale era quello di rappresentare un personaggio “completamente elaborato che ha in sé sia componenti cattive sia buone; Charlie è molto egoista, ma è anche pieno di amore e chiede perdono”, queste le parole di Aronofsky. Quest’ultimo ha chiarito le critiche che si stanno sollevando lo lasciano perplesso, perché Fraser interpreta Charlie concentrandosi sulla sua personalità.
“Quindi [la controversia] non ha senso per me. Brendan Fraser è l’attore giusto per interpretare questo ruolo, e il film è un esercizio di empatia”, ha concluso Darren Aronofsky.