Gli eredi di Kurt Cobain vs Last Days, l’opera teatrale tratta dal film di Gus Van Sant

Gli eredi di Kurt Cobain vs Last Days, l’opera teatrale tratta dal film di Gus Van Sant

Coloro che detengono i diritti del defunto leader dei Nirvana hanno criticato l’opera “non autorizzata” della Royal Opera House, adattamento teatrale del film omonimo di Gus Van Sant. Per gli eredi del musicista si tratta di un “tentativo non autorizzato” di continuare a sfruttare una storia romanzata. La stessa pellicola di Gus Van Sant è da sempre nel mirino degli eredi: “Anche il film non è autorizzato. E tenta di trarre vantaggio dal breve incontro tra Kurt e il regista, sfruttato a scopo di lucro per 30 anni”

Gli eredi di Kurt Cobain si scagliano contro la versione teatrale di Last Days, l’opera “non autorizzata” della Royal Opera House di Londra che è un adattamento dell’omonimo film di Gus Van Sant, portato per l’occasione a teatro.

Per coloro che detengono i diritti del defunto leader dei Nirvana, si tratta di un “tentativo non autorizzato” di continuare a sfruttare la storia romanzata che racconta gli ultimi giorni della vita del cantante, quelli immediatamente precedenti il suo tragico suicidio.  

Last Days è stato creato e scritto senza autorizzazione”, affermano gli eredi di Cobain in una nota stampa. “Questo spettacolo, proprio come il film, è un tentativo non autorizzato di trarre vantaggio dal breve incontro organizzato con Kurt e Gus Van Sant. Quest’unico incontro è stato sfruttato a scopo di lucro per trent’anni, e basta”, prosegue così la dichiarazione della famiglia del musicista.

Un portavoce della Royal Opera House ha rilasciato la seguente dichiarazione in risposta alle critiche sollevate: “La produzione della Royal Opera di Last Days è adattata dall’omonimo film cult di Gus Van Sant, uscito nel 2005. È un racconto romanzato ed è stato prodotto con i permessi di Gus Van Sant e di HBO”.

L’ADATTAMENTO TEATRALE DEL FILM LAST DAYS

L’opera teatrale tratta dal film di Gus Van Sant è stata composta da Oliver Leith, compositore resident della Royal Opera House. Costui è stato affiancato nella composizione dalla Guildhall School of Music and Drama, su libretto di Matt Copson.

Quest’ultimo co-dirige l’opera teatrale, assieme ad Anna Morrissey.
La storia è incentrata su un musicista di nome Blake, pseudonimo con cui viene descritto chiaramente Kurt Cobain.

“Blake, un musicista, è recentemente sfuggito alla riabilitazione per tornare a casa”, si legge sulla presentazione ufficiale dell’opera teatrale. “Ma è perseguitato da oggetti, visitatori e ricordi che lo distraggono dal suo vero scopo: l’autodistruzione”.

La produzione di Last Days della Royal Opera House ha recentemente concluso la sua prima esecuzione, che si è tenuta dal 7 all’11 ottobre presso il Linbury Theatre di Londra.

IL FILM DI GUS VAN SANT

Last Days è il film del 2005 diretto Gus Van Sant, presentato in concorso al 58º Festival di Cannes.

Si tratta del capitolo conclusivo di una trilogia della morte che il regista ha iniziato con i film Gerry ed Elephant.

La pellicola è ispirata agli ultimi giorni di Kurt Cobain, culminati nel suo tragico suicidio. Benché il protagonista sia chiaramente lui, il leggendario leader dei Nirvana alias uno dei più grandi nomi del grunge, tutti i personaggi del film hanno nomi fittizi (e spesso il nome fittizio è il nome di battesimo dell’attore che interpreta il tal ruolo).
La trama racconta di Blake, un musicista che si trova all’apice del successo. Tuttavia la fama lo sta divorando. Per sfuggire alle pressioni del successo, il musicista si barricherà in un casolare che sorge in mezzo a un bosco.
Il ragazzo è afflitto da una forte depressione, come il finale attesterà.

Benché l’ispirazione alla vita di Kurt Cobain sia chiara, nella pellicola non compare nessuna canzone dei Nirvana. Anche perché, comunque, da quanto si è capito gli eredi di Kurt Cobain non avrebbero dato il proprio beneplacito, dato che secondo loro questo film è un tentativo “non autorizzato” di lucrare su una storia romanzata che si basa su un unico fugace incontro tra il musicista e il regista del film.

L’attore Michael Pitt (che interpreta Blake, e che nella vita reale è anche il frontman della band Pagoda), così come Lukas Haas e Rodrigo Lopresti hanno contribuito alla colonna sonora del film con alcuni brani da loro suonati e cantati.

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