Margherita Carducci ha ricevuto la Targa per la migliore opera prima: un meritato riconoscimento alla nuova voce della canzone d’autore italiana
Seguita da prima che la Chimica producesse la formula perfetta. Ditonellapiaga ha chiuso ieri sera sul palco del Teatro Ariston a Sanremo un anno sensazionale che contempla, restando solo sui massimi sistemi, la partecipazione al Festival nella categoria Big insieme a Donatella Rettore, l’uscita dell’album Camouflage, che appunto ha ottenuto la Targa Tenco come migliore opera prima, un tour estivo pazzesco, come arte e come numeri, la Targa del MEI e il rinnovo contratto con Sony (anche come autore). E Ditonellapiaga ha solo 25 anni.
Margherita partiamo dalla fine, cioè dal Premio Tenco: che sensazioni hai?
Non me l’aspettavo. Visti anche gli altri candidati, tutti con un grande impatto mediatico. Quando me lo hanno comunicato ero in treno con la mascherina e non potevo gioire come volevo, parlavo al telefono col mio manager Andrea Esu a bassa voce… cadeva sempre la linea, insomma una tortura.
Cosa rappresenta per te Luigi Tenco e hai un suo brano preferito?
Senza dubbio Se stasera sono qui; non spesso ma lo ascolto. Lo scorso anno fantasticavo proprio su Se stasera sono qui per la cover sanremese. La avrei fatta volentieri, poi abbiamo fatto un’altra scelta.
Quando hai saputo che la Targa Tenco era tua sei andata oltre il quinto gin tonic?
Pure senza saperlo supero il limite, è stata un estate tosta per il tour ma anche divertente! I gin tonic non sono mai mancati.
Diciamo che quest’anno per te la Chimica ha funzionato benissimo: da Sanremo a Sanremo con in mezzo singoli e tour. Tu chiudi Camouflage con Carrefour Express e il suo messaggio vocale che è la fine di un ciclo. Possiamo dire che qui il ciclo è definitamente chiuso e da lunedì inizia un nuovo capitolo?
Sto scrivendo cose nuove, ne sento l’esigenza. Cerco brani diversi mantenendo un po’ di spirito di Camouflage. Per passare ad altro ho bisogno di una transizione.
Altrove è un viaggio fuori dagli schemi: la tua generazione si è ripresa il suo spazio e la consapevolezza che è la prima, dopo le due fallimentari dei vostri genitori e nonni che può davvero cambiare il mondo? Tu rappresenti un esempio di cambiamento.
Non sono consapevole di essere un esempio ma sì di essere impegnata in alcune lotte tipo la libertà sessuale; mi hanno invitato ad alcuni Pride e vedere la gente in un contesto di lotta ma serena, felice e orgogliosa che usa un mio brano è una immensa gioia. Non saprei quanto sia agguerrita la mia generazione e non credo che le generazioni precedeti siano state fallimentari ma posso assicurarti che sui diritti civili i giovani sono più sensbili.
Il Carrefour ti ha mai contatta come testimonial?
Non mi chiamano. Penso che potrei fare un ep di supermercati. Per Carrefour sarebbe stata una notevole promozione, secondo me.
Oggi che viaggi in prima classe… hai un solo motivo per cui torneresti al quarto regionale?
Non viaggio in prima classe, ho solo qualche agio in più. Il regionale è fantastico se fai un bel viaggio. Voglio andare lontano, appena avrò il tempo, desidero un viaggio lungo che sia fonte di ispirazione perché viaggiare è accumulare esperienze di vita. Sogno di andare dall’altra parte del mondo.
Sei anche diventata una icona di stile: ti veste sempre Susanna Osoni? Ti emoziona sapere che fai tendenza?
Mi fa sorridere, io icona di stile… Susanna mi segue in particolari occasioni, a volte faccio da sola. Compro mille cose ma indosso sempre le stesse. Sono una accumulatrice seriale, alcuni capi hanno soggiornato fino a sei anni nell’armadio.
Quale è l’estate più bella della tua adolescenza?
Quella dei campi scout, due settimane senza telefono, decontestualizzate dalla realtà dove ci facevano mungere le mucche e costruire porte con la legna.
Nel singolo Disco (I Love It) citi gli anni 70, 80 e i 90: in quale decennio avresti avuto avere vent’anni? Gireresti sempre su una Panda bianca?
Tutti mi piacciono, ma se devo scegliere ti dico gli anni Novanta. La Panda bianca era la macchina del mio ex, una vettura iconica degli ultimi anni dell’universtà.
Oggi il volume del disco è alto o basso?
Medio, basso non senti niente… diciamo più verso l’alto.
Che accadrà da qui a Natale? È anche arrivato il rinnovo con Sony.
Sarò anche autrice. Scrivere per altri mi deresponsabilizza, ho una idea di chi è che la canterà e dunque ho meno paranoie. Se scrivo per me la componente emotiva è più forte perché porto io avanti la narrazione. Ora mi fermo per un po’, ho bisogno di scrivere, di riprendere la mano.