L’ex star di “House of Cards” è alla sbarra in una causa civile intentatagli dal collega Anthony Rapp, che chiede 40 milioni di dollari per “danni emotivi” per fatti risalenti al 1986
È iniziato il processo che vede alla sbarra Kevin Spacey, accusato di molestie sessuali dal collega Anthony Rapp. La vicenda risale al 1986, quando Rapp aveva 14 anni e il protagonista di American Beauty 26: secondo l’accusa, Spacey tentò di sedurre il giovane attore all’interno del suo appartamento di Manhattan, a New York, dopo aver tenuto una festa con diversi ospiti che erano nel frattempo andati via. La difesa sostiene che i fatti non siano mai avvenuti. Da ricordare come il processo sia civile e non penale, perché la vicenda è troppo lontana nel tempo e quindi prescritta: la giuria dovrà decidere se la richiesta di Rapp di 40 milioni di dollari per “danni emotivi” sia corretta oppure no.
L’ACCUSA
Come racconta il New York Times, già giovedì c’è stata una dichiarazione di apertura dell’avvocato di Rapp, Peter J. Saghir, che ha descritto i fatti risalenti a 36 anni fa. Secondo il racconto del legale, Spacey aveva invitato Rapp a una festa nel suo appartamento nel 1986, dopo che si erano incontrati mentre si esibivano in spettacoli di Broadway separati. “Rapp, che all’epoca aveva 14 anni, decide a un certo punto di allontanarsi e andare nella camera da letto di Spacey a guardare la televisione invece di socializzare con estranei più grandi di lui. Dopo un po’ entra Spacey in camera da letto e Rapp si rende conto che gli altri ospiti se ne erano andati”, ha dichiarato il suo avvocato. A quel punto, sostiene Saghir, “il signor Spacey ha preso in braccio il signor Rapp descrivendo la posizione come uno sposo che porta una sposa oltre la soglia”. A quel punto, dichiara la vittima, “Spacey, ubriaco, si è sdraiato sopra di me, premendo il bacino contro il mio fianco. Ricordo di essere stato congelato, scioccato, sconvolto e spaventato”. Da qui deriva la richiesta di 40 milioni di dollari, legata al grave stress emotivo di cui avrebbe sofferto Rapp, tra cui si annoverano anche depressione e ansia.
LA DIFESA
A chi evidenzia le ambigue dichiarazioni di Spacey, che non avrebbe subito negato la vicenda, gli avvocati dell’attore rimarcano come il caso sia semplicemente da archiviare, visto che l’accusato ha sempre negato tutto e, “per ammissione dello stesso querelante, non c’era palpeggiamento, bacio, svestizione, nessuna mano sotto i vestiti e nessuna dichiarazione o allusione sessualizzata”. Secondo Jennifer L. Keller, una delle legali del pool di Spacey, Rapp “avrebbe raccontato questa storia, per fini personali”. Non combacerebbero nemmeno i dettagli della planimetria: l’appartamento di allora della ex star di House of Cards non sarebbe in linea con i dettagli raccontati da Rapp.
LE ALTRE ACCUSE
Questo però è soltanto il primo processo a cui si dovrà sottoporre Spacey: sono infatti numerose le accuse di cui dovrà rispondere nel corso dei prossimi mesi. In Gran Bretagna, Spacey dovrà affrontare quattro accuse di violenza sessuale e una di aver indotto una persona a impegnarsi in attività sessuali senza consenso. Per questi capi di imputazione l’attore si è sempre dichiarato non colpevole, ma dovrà dimostrarlo anche nel processo che inizierà la prossima estate. In un altro caso, nel 2019, i pubblici ministeri del Massachusetts hanno ritirato l’accusa di violenza sessuale dopo che l’accusatore era stato avvertito che avrebbe potuto essere accusato a sua volta di un crimine se avesse cancellato le prove telefoniche. L’uomo, che aveva accusato il signor Spacey di averlo accarezzato in un ristorante di Nantucket, quando aveva 18 anni, ha rifiutato di proseguire nell’azione legale. Dello stesso anno è una causa separata in California, dove un massaggiatore ha accusato Spacey di averlo aggredito sessualmente. È stata archiviata dopo la morte del querelante.