Bob Dylan, c’è anche “Volare” tra le canzoni del suo nuovo libro

Bob Dylan, c’è anche “Volare” tra le canzoni del suo nuovo libro

In “The Philosophy of Modern Song”, in uscita nelle librerie americane il prossimo 8 novembre, il premio Nobel per la letteratura 2016, analizza ben 66 canzoni tra cui il celebre brano di Domenico Modugno.

THE PHILOSOPHY OF MODERN SONG

Il prossimo 8 novembre uscirà nelle libreie americane il nuovo libro firmato da Bob Dylan edito da Simon & Schuster intitolato “The Philosophy of Modern Song.  Un volume il cui il cantante, premio Pulitzer per la poesia e premio Nobel per la Letteratura nel 2016, ha scelto di analizzare ben 66 canzoni di un vasto repertorio musicale, ritenute dal cantante degne di note. Come riportato dalle note di presentazione del libro, il cantante tratterà “i ‘tranelli’ delle rime facili, di come l’aggiunta di una singola sillaba possa rovinare una canzone e – tra le altre cose – come il bluegrass sia correlato all’heavy metal”. 

C’É ANCHE “VOLARE” DI DOMENICO MODUGNO

In attesa dell’uscita sono stati rivelati i titoli dei brani commentati da Dylan nei vari capitoli del lavoro, tra cui spunta anche “Nel blu, dipinto di blu” di Domenico Modugno, per brevità chiamata “Volare”. La canzone, scritta dallo stesso Modugno e Franco Migliacci uscì come single nel febbraio 1958 e l’anno dopo vinse ai Grammy come disco dell’anno e canzone dell’anno. Tra le cover famose, dopo quella di Dean Martin nel 1989 è arrivata la versione rumba-flamenca dei Gipsy King. 

GLI ALTRI BRANI ANALIZZATI DA DYLAN

Tra i brani analizzati da Dylan ci sono quattro brani comunemente associati a Elvis Presley (“Money honey”, “Blue moon” e “Viva Las Vegas”), tre divenuti noti nelle versioni di Ray Charles (“Come rain or come shine”, “I got a woman” e “You don’t know me”) e due dal repertorio di Frank Sinatra (“Strangers in the night” e “Without a song”). Tra le canzone più antiche c’è “Rudy was a lady” di Stephen Foster, scritta nel 1849, seguito da “The Whiffenpoof Song” del primo Novecento. Canzoni Blues, R&B e hillbilly della prima metà del secolo hanno ampio spazio, ma la parte del leone è riservata a brani tra gli anni ’50 e ’70, l’epoca d’oro del rock, pop, soul e country. Non mancano affondi nel punk/new wave con “Pump it Up” di Elvis Costello e “London Calling” dei Clash. I brani più recenti sono “It Doesn’t Hurt Anymore” registrato nel 1989 da Regina Belle e “Dirty Life and Times” di Warren Zevon del 2003. 

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