L’attore interpretava Nicolò Zito, giornalista di Retelibera, nella serie di Camilleri. Tanti ruoli nel cinema e in tv, da Distretto di Polizia ai film di Moretti e Avati
La “squadra” del commissario Montalbano perde un altro componente, un volto molto noto al pubblico televisivo. È morto a Roma, all’età di 74 anni, Roberto Nobile, che nella serie tratta dai romanzi di Andrea Camilleri interpretava il ruolo di Nicolò Zito, il giornalista della televisione locale dell’immaginaria Vigata, Retelibera, amico e prezioso collaboratore del commissario interpretato da Luca Zingaretti.
Nato a Verona l’11 novembre del 1947, ma di origini ragusane, Nobile ha lavorato anche per il grande schermo, diretto da registi del calibro di Gianni Amelio, Giuseppe Tornatore, Michele Placido. Il debutto al cinema risale al 1984 grazie a Pupi Avati, con “Festa di laurea”. Tra i film ai quali ha preso parte spicca “Stanno tutti bene” di Tornatore mentre con Nanni Moretti ha recitato in “Caro Diario”, ne “La stanza del figlio” e in “Habemus Papam”.
Ha lavorato anche in “Caos calmo” di Antonello Grimaldi e “Porte aperte” di Gianni Amelio ed è stato diretto da Daniele Luchetti nel film “La scuola” del 1995. In televisione, oltre al “Commissario Montalbano”, Nobile è stato un volto noto ne “La Piovra7” e “La Piovra 8”, “Distretto di Polizia” mentre la sua ultima apparizione risale al 2020 quando ha lavorato nella serie “Gli orologi del diavolo”. A teatro, è stato in scena con Silvio Orlando nella versione teatrale di “La scuola” e ultimamente nella commedia “Si nota all’imbrunire”.
Nobile era impegnato nella preparazione di un monologo teatrale da Orazio. Di recente aveva portato in scena le Metamorfosi di Ovidio. “Mi sono imposto il compito di accorciare la distanza tra il tempo della creazione dei miti e la loro trascrizione da parte di Ovidio” aveva detto.