Apartment 7A, il film sarà un prequel di Rosemary’s Baby

Apartment 7A, il film sarà un prequel di Rosemary’s Baby

All’inizio di quest’anno il magazine statunitense Collider aveva annunciato un progetto molto misterioso della Paramount intitolato Apartment 7A. Si sapeva solo che Julia Garner di Inventing Anna sarebbe stata la protagonista e che John Krasinski di A Quiet Place avrebbe dovuto produrre. Ora il sito americano specializzato in orrore, Bloody Disgusting, rivela alcuni dettagli che fanno capire che si tratta di un prequel super segreto del classico horror diretto da Roman Polański nel 1968

All’inizio di quest’anno il magazine statunitense Collider ha annunciato un progetto assai misterioso della Paramount intitolato Apartment 7A.

Si sapeva soltanto che Julia Garner di Inventing Anna sarebbe stata la protagonista e che John Krasinski di A Quiet Place avrebbe dovuto produrre. In queste ore il sito web americano specializzato nel genere horror, Bloody Disgusting, ha rivelato alcuni dettagli che fanno capire che si tratta di un prequel super segreto di Rosemary’s Baby, il classico diretto da Roman Polański nel 1968.

Alcuni segreti di post-produzione appena svelati indicherebbero proprio che quell’appartamento 7A del titolo sarebbe quello in cui Rosemary (interpretata da Mia Farrow) e Guy (John Cassavetes) vanno ad abitare da neo-sposini. Parliamo dell’appartamento al settimo piano del Bramford, nome fittizio con cui l’autore americano Ira Levin ha chiamato il palazzo del suo omonimo romanzo, di cui la pellicola di Polański è un adattamento. Un palazzo dietro cui si cela il celeberrimo Dakota Building, l’edificio di New York in cui è stato girato il film (solo per quanto riguarda gli esterni, per gli interni la produzione ha dovuto ricostruire il set negli studi cinematografici della Paramount di Los Angeles).

Dalle indiscrezioni rivelate da Bloody Disgusting, riprese anche da Collider, si presume che il film prequel sarà incentrato su Terry Gionoffrio, interpretata nel 1968 da Victoria Vetri. L’attrice, classe 1944 e oggi 77enne, recitava nei panni della ragazza sbandata raccolta dalla strada dai coniugi Castavet (i vicini di casa di Rosemary e Guy, Minnie e Roman). Costoro la ripuliscono e la ospitano a casa propria, in quello che all’inizio sembra essere un atto filantropico. Si capirà invece che nei piani della coppia c’era ben altro…

Terry nel film originale si getta dalla finestra (del settimo piano, dato che l’appartamento dei Castavet è attiguo a quello dei Woodhouse, il cognome di Guy e il cognome da sposata di Rosemary).
Questo prequel racconterà il momento in cui Terry e Rosemary si incontreranno per la prima volta (nell’originale si sono incontrate la prima e l’ultima volta, dato che Terry dopo poco si è ammazzata).

Le due stringono amicizia nella lavanderia “che mette i brividi”, come nota Rosemary. Si tratta di un momento in cui la protagonista si sente isolata e sola, quindi conoscere una giovane di circa la sua età in quel palazzo strano e inquietante è per lei di conforto. Rosemary si scusa perché si ritrova a fissare Terry, ma dice che pensava che fosse “Victoria Vetri, l’attrice”. “Me lo dicono tutti. Ma io non vedo questa grande somiglianza”, risponde lei. E invece è proprio così, nel senso che l’attrice che la interpreta sul set di Polański è proprio Victoria Vetri (che però è accreditata con lo pseudonimo di Angela Dorian).
È lei che le racconta di essere una tossicodipendente in via di guarigione che la dolce coppia di anziani, i Castavet del settimo piano, hanno accolto a braccia aperte. Non molto tempo dopo il loro incontro, il corpo esamine di Terry verrà ritrovato all’ingresso del Bramford, sfracellatosi a terra: la ragazza pare si sia gettata dall’appartamento del settimo piano. Quindi forse l’appartamento 7A del titolo di questo film in cantiere è l’abitazione dei Castavet, non quella dei Woodhouse…

I PARTICOLARI ELOQUENTI

Sebbene non ancora confermate le voci sul presunto prequel, le prove sono piuttosto eloquenti. La Paramount detiene i diritti dell’adattamento cinematografico del romanzo di Ira Levin, pubblicato solo un anno prima dell’uscita del film. Nel film, Rosemary Woodhouse si trasferisce in un maestoso appartamento di New York con il marito, l’aspirante attore teatrale, Guy Woodhouse. La donna accetta di andare a vivere lì dentro nonostante il suo amico Hutch l’abbia messa in guardia: “Quella è la casa del diavolo”, le dice allarmato, raccontandole che lì dentro è stato evocato Satana e che due sorelle mangiavano i bambini.

Guy, desideroso della fama ma che non vede nessuna luce in fondo al tunnel, propone alla moglie di fare un figlio. Dopo aver mangiato un dolce preparato dalla vicina Minnie (ma non totalmente finito da Rosemary, che all’insaputa di Guy ne ha buttato via metà senza dirgli nulla, dato che lui ci teneva molto che lo finisse), lei si sente male e perde i sensi, senza tuttavia rimanere del tutto incosciente. Vivrà un incubo a occhi aperti in cui sarà posseduta da una creatura mostruosa, mentre altre persone (tra cui suo marito e i vicini) la attorniano nudi. Scene molto forti per il pubblico del 1968: nonostante fosse il ’68, d’accordo (ossia l’anno del sesso, amore & rock ‘n’ roll all’ennesima potenza), questa pellicola ha sdoganato parecchie cose, tra cui la tematica satanica.

IL PRIMO FILM HORROR AD ALTO BUDGET E CON DIVI DI HOLLYWOOD

Rosemary’s Baby è stato il primo film horror ad alto budget e con divi di Hollywood, una pietra miliare che ha aperto la strada a L’esorcista e a tanti altri film dell’orrore. Oltre ad aprire la strada al filone cinematografico con il diavolo protagonista, l’ha aperta anche al satanismo a Hollywood.

Il Bramford, alias Dakota, ha in sé qualcosa di maudit: oltre a essere stato la maledizione a livello diegetico di Rosemary (che viene ingravidata dal Diavolo per dare alla luce l’Anticristo), quel film è stata forse la maledizione anche del regista: un anno dopo quella pellicola, la moglie di Roman Polański (Sharon Tate) è stata massacrata assieme ad alcuni ospiti nella sua villa a Cielo Drive dalla Family, la setta di Charles Manson. Era incinta, all’ottavo mese di gravidanza, e quel mattatoio potrebbe essere collegato al fatto che Rosemary’s Baby è stato girato al Dakota. Undici anni dopo all’ingresso di quello stesso edificio ha trovato la morte John Lennon, freddato da cinque colpi di revolver dallo squilibrato Mark David Chapman. Lennon abitava in quell’edificio, come tantissimi altri divi dello spettacolo. Ci sono coincidenze e fatti oscuri che sembrano legare le morti di molte personalità del cinema e della musica a quel palazzo.

APARTMENT 7A, IL PRESUNTO PREQUEL DI ROSEMARY’S BABY

Apartment 7A è prodotto da Platinum Dunes, la società che ha prodotto The Purge, il remake di Venerdì 13 (Friday the 13th) del 2009, The Amityville Horror e A Quiet Place, diretto dal produttore di Apartment 7A, ossia Krasinski.

Platinum Dunes era stata incaricata di produrre un remake di Rosemary’s Baby nel 2007.
A dirigere il possibile prequel è l’appassionata di horror Natalie Erika James, nota soprattutto per il suo horror generazionale Relic del 2020 con Emily Mortimer (Il ritorno di Mary Poppins) e Bella Heathcote di Neon Demon. Nella produzione ci sono anche il regista Michael Bay (Transformers), Andrew Form, Brad Fuller, Allyson Seeger e la produttrice esecutiva Vicki Dee Rock.

IL CAST

Ma veniamo al cast. Apartment 7A vedrà assieme a Garner (che interpreterà Terry Gionoffrio) anche Dianne Wiest di Edward Mani di Forbice, il cui personaggio non è in elenco “ma possiamo solo sperare che sia Minnie Castavet” (scrive Tamera Jones  su Collider).

Ci sono poi Kevin McNally (Pirati dei Caraibi: La maledizione della perla nera), elencato come Roman Castavet, Amy Leeson nei panni di Rosemary Woodhouse, Scott Hume nei panni di Guy Woodhouse, oltre a Marli Siu, Nikkita Chadha, Rosey McEwen e altri.

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