L’avvocato di Johnny Depp: “Ridategli la sua vita. C’è un aggressore in aula, ma non è lui”

L’avvocato di Johnny Depp: “Ridategli la sua vita. C’è un aggressore in aula, ma non è lui”

L’attore ha chiesto un risarcimento di 50 milioni di dollari alla Heard che ha presentato una contro richiesta di 100 milioni. Davanti al tribunale decine di fan

Davanti al tribunale di Fairfax in Virginia, c’è un clima quasi da stadio. Tra urla, slogan e manifesti, i fan di Johnny Depp (la maggioranza) e Amber Heard sono in coda fin dalla notte. Solo cento di loro si sono aggiudicati un posto in aula. Gli altri seguiranno in streaming o in tv quello che è diventato uno dei processi più mediatici di sempre e di cui ogni smorfia dei protagonisti, ogni parola di testimoni e avvocati viene scandagliata, analizzata e discussa sui social che sfornano un meme dopo l’altro.

Oggi è l’ultimo giorno del dibattito del processo che vede i due attori schierati l’uno contro l’altro. Sono in programma le argomentazioni finali degli avvocati delle parti che hanno a disposizione due ore a testa per riassumere le rispettive tesi dopo decine di ore di testimonianze e sei settimane di feroci reciproche accuse di violenza domestica tra i due. La giudice Penney Azcarate dovrebbe consegnare il caso nelle mani dei giurati già oggi, e loro dovrebbero esaminarlo nel week end e lunedì, giorno di festa, per arrivare a deliberare martedì.

Depp chiede all’ex moglie 50 milioni di dollari per un editoriale da lei scritto sul Washington Post nel dicembre 2018 in cui l’attrice si autodefiniva “una figura pubblica rappresentativa della violenza domestica”. I legali dell’attore sostengono che Depp fu diffamato, anche se nell’articolo la Heard non ne ha mai fatto il nome.

“Restituite a Johnny Depp la sua vita”, ha chiesto alla giuria l’avvocato Camille Vasquez chiedendo la condanna di Amber Heard. “Gliel’ha rovinata dicendo falsamente al mondo che era una sopravvissuta ad abusi domestici”.

Depp dice di non aver mai colpito Heard e che lei ha inventato le accuse di abuso per ottenere un vantaggio nelle procedure di divorzio. Ha detto di essere stato spesso aggredito fisicamente da Heard.

“C’è un aggressore in quest’aula, ma non è il sig. Depp”, ha concluso l’avvocato Vasquez, “e c’è una vittima di violenza domestica, ma non è la Heard”, ha detto, notando che oggi ricorrono sei anni da quando, il 27 maggio 2016, Amber ha “falsamente accusato” Johnny chiedendo nel 2016 in tribunale un ordine che impedisse a lui di avvicinarla.

Amber Heard ha presentato una domanda riconvenzionale di 100 milioni di dollari e sostiene che l’ex marito e uno dei suoi avvocati, Adam Waldman, siano stati nocivi nei suoi rapporti con Hollywood oltre ad aver citato, per sostenere le sue accuse a Depp, più di una dozzina di episodi di aggressione che le sarebbero stati inflitti da lui.

Il processo è il secondo che vede al centro il matrimonio degli orrori di Depp e della Heard: senza successo Johnny aveva fatto causa in Gran Bretagna al tabloid “The Sun” che lo aveva definito “uno che picchia le mogli”.

Le “istruzioni” alla giuria

Perché Johnny Depp vinca la causa contro l’ex moglie, i giurati devono concordare che l’attrice agì con la consapevolezza che affermava il falso o con disprezzo della verità. A sua volta, per raggiungere un verdetto favorevole a Amber la giuria deve determinare che le dichiarazioni di Adam Waldman, l’avvocato di Johnny, furono fatte con malizia come agente di Depp.        

Una delle istruzioni ricevute dalla giuria al processo Depp contro Heard va incontro alle richieste di Amber Heard. I giurati non dovranno prendere in considerazione se l’ex avvocato di Johnny, Adam Waldman, godeva delle protezioni da “free speech” legate alla sua professione quando definì “una frode” le sue accuse di violenza domestica.       

Waldman, dopo Depp e la Heard, è la terza figura centrale del processo. Amber sostiene che l’ex marito la diffamò attraverso l’avvocato rendendole impossibile lavorare. I legali di Depp avevano chiesto alla giudice Penney Azcarate di applicare a Waldman il privilegio che protegge i legali dal reato di diffamazione. 

Questo privilegio, ha replicato la Azcarate, non si applica a Waldman, perché quanto detto da lui non fu in risposta a cose dette o scritte da Heard, rivela l’Hollywood Reporter.        

Se la giudice Penney Azcarate avesse deciso diversamente, i giurati avrebbero potuto negare la contro-richiesta di Amber di essere risarcita da Depp per cento milioni di dollari.        

L’Hollywood Reporter nota che spesso i processi si vincono o si perdono sulla base delle istruzioni alla giuria. Queste istruzioni sono spesso al centro di feroci contestazioni, specialmente in processi lunghi e complicati come questo, con numerose prove e decine di testimoni.

La giudice Azcarate ha anche chiesto ai sette uomini e donne da oggi in camera di consiglio di leggere l’articolo di Amber sul Washingon Post al centro della causa di Johnny nella sua interezza, senza fermarsi su “una singola parola, frase o immagine”. 

A causa della delicatezza del caso l’identità dei giurati resterà segreta per un anno, ha stabilito la giudice. 

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