Pioniera della stencil art, i suoi graffiti provocatori sono diventati parte integrante del tessuto urbano di Parigi a partire dalla metà degli anni Ottanta
Radhia Novat, questo il suo vero nome, era nata a Parigi nel 1956 da padre tunisino e madre originaria della Normandia. Proprio nella regione della Francia occidentale iniziò a scrivere sui muri i suoi slogan impertinenti, intrisi di doppi sensi, messaggi ironici di emancipazione. Cresciuta a Montmartre, dopo aver studiato arti applicate e teatro di strada nella compagnia Zéro de conduite, si trasferì in California dove frequentò la scena punk dei primi anni Ottanta. Appassionata di fumetti, prese in prestito il suo nome d’arte dal personaggio di Amelia, la strega degli albi di Zio Paperone, un po’ Gina Lollobrigida un po’ Morticia Addams, che nella versione francese si chiama Miss Tick.
Come ricorda Le Monde, Miss.Tic è stata una figura chiave dell’arte urbana parigina. Cominciò a farsi conoscere sui muri della capitale nel 1985 con una formula semplice e efficace che non avrebbe più abbandonato: una battuta provocatoria e sibillina, spesso sul sentimento dell’amore, accanto allo stencil di una figura femminile, il cui stile glamour e sensuale giocava con gli stereotipi della femme fatale. Le sue opere hanno da sempre unito poesia e elementi pop con le sue pin up e i suoi uomini atletici che ammiccavano dai muri dei quartieri parigini, dal Marais alla Butte-aux-Cailles, rivolgendosi all’osservatore con frasi pungenti capaci di colpire lo spettatore con messaggi sull’amore, la vita e la società.
La notizia della morte, avvenuta nella capitale francese domenica 22 maggio a causa di una malattia su cui non sono stati forniti ulteriori dettagli, è stata data dalla famiglia sui social media dove sono immediatamente piovuti messaggi di cordoglio e omaggi da parte di colleghi. Su Twitter, lo street artist Christian Guemy, alias C215, ha salutato “una delle fondatrici della stencil art” scrivendo che d’ora in avanti muri del 13° arrondissement di Parigi “non saranno più gli stessi”. Tra i messaggi anche il ricordo della nuova ministra della Cultura francese Rima Abdul Malak, che ha definito il suo lavoro “iconico, decisamente femminista”.
L’opera di Miss.Tic ha avuto un ruolo fondamentale per fare uscire l’arte urbana dalla nicchia della ‘contro-cultura’ e affermarla come fenomeno ‘mainstream’ riconosciuto da parte delle istituzioni e della critica negli anni 2000. Come ricorda ancora Le Monde, è stato grazie all’azione pioneristica di Miss.Tic, la cui prima mostra fu organizzata alla Librairie Epigramme nel 1986, che l’arte di strada parigina è entrata nei musei e nelle gallerie. Negli ultimi vent’anni Miss.Tic ha ricevuto numerose committenze e le sue opere sono entrate a fare parte di collezioni pubbliche e private. Nel 2007 Claude Chabrol la scelse per illustrare la locandina del suo film ‘’L’innocenza del peccato’. Nel 2010 Larousse le chiese alcune illustrazioni per l’edizione speciale del suo Dizionario. Nel 2011 le Poste francesi le hanno dedicato una serie di francobolli da collezione in occasione della Festa della Donna.
Nel corso della sua carriera è stata scelta anche da marchi di moda come Kenzo e Louis Vuitton per interpretare con i suoi personaggi fragili e sensuali le proprie collezioni. “Spesso non si capisce che si può essere giovani e belli e avere qualcosa da dire”, dichiarò in una intervista a France Presse nel 2011. “Ma è vero che ci vendono quello che vogliono con le belle donne. Così ho pensato: userò queste donne per vendere poesia”.
La famiglia ha fatto sapere che il suo funerale, la cui data non è ancora stata annunciata, sarà aperto al pubblico.