Il cantautore sarà sul palco il 10 maggio. Vincitore del Festival di Sanremo 2020, non aveva potuto gareggiare all’Eurovision Song Contest di quell’anno, perché l’evento è stato annullato a causa della pandemia. Lo abbiamo incontrato
L’INTERVISTA
“Salire su quel palco è un’emozione forte”, ci dice in modo molto spontaneo Diodato e continua: “Un’emozione che stavo aspettando da due anni, sono felice di poterlo fare, ringrazio per l’invito. Non vedo l’ora, in qualche modo, di ritrovare anche tutte quelle persone che in questi anni mi hanno manifestato il proprio affetto da tutto il mondo”. Antonio, questo il suo nome di battesimo, in modo naturalmente gentile, risponde alle nostre domande. Quando chiediamo se anche manifestazioni come l’Eurovision Song Contest nonché la sua partecipazione, sono segno di ripartenza, dopo il lockdown e le restrizioni dovute al Covid-19, lui ci dice: “Assolutamente sì, il nostro settore è uno di quelli che ha sofferto di più. Ben vengano manifestazioni così ma anche eventi più piccoli che permettano a tutti quei professionisti, che in questi anni purtroppo sono stati fermi, di tornare a lavorare e a dare il proprio contributo alla società. La musica crea tessuto sociale, è fondamentale per la buona salute della società in cui viviamo”.
LA MUSICA, LA PANDEMIA, LA GUERRA
Pensando prima alla pandemia poi alla guerra in Ucraina, chiediamo se un artista ha un compito, in questi momenti storici così difficili, Diodato: “Il compito di un artista in questi periodi è sempre quello di unire, di far riflettere, di mostrare ciò che non viene mostrato, di creare “ponti” tra i popoli tra le persone, tra gli esseri umani”.