Il cantante vicentino esploso con la partecipazione ad “Amici 20” pubblica un disco sorprendente: personale, senza filtri e con molti chiaroscuri. Prima sono arrivati “Amici” e i numeri da capogiro su Spotify con alcuni singoli a dir poco azzeccati. Poi la prova del Festival di Sanremo superata in ogni caso con personalità con il brano “Farfalle”. Adesso per Sangiovanni è il momento di uscire con il suo primo album. E’ infatti disponibile ” Cadere volare“. Dodici brani tra cui quello presentato al Festival che, a oggi, ha già superato i 25 milioni di ascolti.
“Cadere volare” è un album estremamente personale, in cui Sangiovanni si espone senza maschere, mettendo nei brani che si susseguono tutte le sue fragilità e le difficoltà di affrontare la vita quotidiana. Con il risultato di offrire una fotografia in chiaroscuro che sembra portare lontano dal Sangiovanni conosciuto per pezzi scanzonati come “Malibu“, “Lady” o la stessa “Farfalle“. Una dualità in fondo racchiusa nel titolo, in cui si trovano i concetti opposti della caduta e del volo. “Mi sento di vagare per lo spazio e per il mondo. Ci sono giorni in cui sto bene e altri molto meno. Non ho niente a cui aggrapparmi – ha detto lui in una intervista “Billboard” -. Mi capita spesso di essere triste, in modo molto intenso, ma bisogna andare avanti a vivere. E poi sono anche felice. Insomma, alterno”.
Il disco si presenta vario anche dal punto di vista strettamente musicale, con molti nomi che hanno messo mano alle produzioni dei brani, da Dardust a Riccardo Scirè, passando per Zef, Merk & Kremont, Takagi & Ketra, Kyv, Dinv x Cvlto, Faraone, Valerio Bulla e Bias. Se i nomi dei produttori si affastellano, la voce è solo la sua. Nessun featuring, nessuna collaborazione, decisamente in controtendenza rispetto alle abitudini dei giorni nostri. “Perché ho voluto raccontare le mie emozioni in prima persona e non potevo chiamare anche qualcun altro – ha detto sempre a “Billboard” -. Non ci sarebbe stato proprio spazio”.