Dopo il successo di Sanremo, la nobildonna toscana torna in prima serata
Tra i tanti momenti memorabili del Festival di Sanremo di quest’anno è impossibile non ricordare i numeri di Drusilla Foer, che al suo debutto in prima serata su Rai1 ha dato prova di grande eleganza, sagacia e savoir faire, dimostrando come si possa fare ancora una comicità intelligente e arguta senza sfociare nella volgarità. Mamma Rai non dimentica e a distanza di due mesi ufficializza la nuova partecipazione della nobildonna toscana, impersonata da Gianluca Gori, che il prossimo 3 maggio tornerà sul primo canale per la co-conduzione dei David di Donatello insieme a Carlo Conti.
Pare che sia stato lo stesso presentatore, fiorentino come lei, a fare il nome di Drusilla, verso la quale il direttore di Rai1 Stefano Coletta nutre una speciale predilezione. Dopo essersi misurata con il grande palco della musica, la Foer si metterà alla prova con il mondo del cinema, presentando finalisti e vincitori del prestigioso premio. Un annuncio che incontra il favore del pubblico, ma che non sorprende più di tanto: da settimane si vociferava di una sua possibile partecipazione al programma green di prima serata Ci vuole un fiore di Francesco Gabbani, a cui secondo Dagospia Drusilla Foer si sarebbe saggiamente sfilata per non bruciarsi e attendere un invito di maggiore caratura, che ieri è ufficialmente arrivato.
E non è da escludere che la conduzione dei David di Donatello sia solo un’ulteriore prova in preparazione di un programma tutto per Drusilla in seconda serata. Sarebbe davvero una bella rivincita contro pregiudizi e stereotipi, di cui la Foer si è sempre fatta beffa con il sottile gioco dell’ironia e dell’ambiguità. Come quando all’Ariston si è presentata con il costume di Zorro per poi strapparsi i baffi finti: un bel modo per riflettere sul tema dell’identità di genere, rimescolando i piani e sovrapponendo realtà e finzione. Difficile nelle sue interpretazioni dire dove finisca l’una e dove inizi l’altra: l’uomo, la donna, il personaggio, la maschera. In una parola l’artista.
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