Dopo la decisione di sospendere l’uscita dei nuovi titoli in Russia, la major americana sta studiando altri passi per fermare ogni rapporto con il Paese invasore: “Ma i dipendenti russi non verranno licenziati”
Dopo la decisione di sospendere l’uscita dei nuovi titoli in Russia, la major americana sta studiando altri passi per fermare ogni rapporto con il Paese invasore: “Ma i dipendenti russi non verranno licenziati”.
È una valanga che non accenna a fermarsi: sono sempre di più i marchi e le aziende che tagliano i rapporti con la Russia e fermano le produzioni, esportazioni e i rapporti con il paese di Putin. Dopo aver annunciato (insieme ad altre major) che non avrebbe più distribuito nuovi titoli nei cinema russi, come il cartoon Pixar Turning Red che da noi arriva oggi su Disney+ ma che in Russia doveva uscire in sala, ora Disney fa sapere che sta provvedendo a fermare tutte le attività ma che non licenzierà gli impiegati russi.
‘Batman’, ‘Morbius’ e ‘Turning red’ non escono in Russia. Disney, Sony, Warner, le major del cinema bloccano i loro film
01 Marzo 2022
“Dato l’assalto incessante all’Ucraina e l’escalation della crisi umanitaria, stiamo prendendo provvedimenti per fermare tutte le altre attività in Russia. Ciò include contenuti e licenze di prodotto, attività di Disney Cruise Line, rivista e tour del National Geographic, produzioni di contenuti locali e canali lineari”, ha affermato il portavoce della Disney. “Alcune di queste attività commerciali possiamo e le metteremo in pausa immediatamente. Altri, come i canali lineari e alcuni contenuti e licenze di prodotto, richiederanno tempo per via delle complessità contrattuali. Anche se mettiamo in pausa queste attività, rimaniamo impegnati con i nostri colleghi devoti in Russia, che rimarranno impiegati. E continuiamo a lavorare con le nostre ONG partner per fornire aiuti urgenti e altra assistenza necessaria ai rifugiati”.
In questi giorni si sono susseguiti i comunicati di altre piattaforme e case di produzione che una dopo l’altra hanno annunciato la sospensione delle proprie attività in Russia e l’accesso ai propri contenuti. Tra gli altri Netflix che attualmente impedisce a clienti russi la sottoscrizione di un nuovo abbonamento e che con il prossimo pagamento vedranno annullarsi il proprio account, Amazon che ha interrotto l’invio dei propri prodotti e sospeso il servizio di streaming Prime Video.
repubblica.it