Tommaso Paradiso, esordio solista con “Space Cowboys”: “Un album per sentire quello che mi piace nella musica”

Tommaso Paradiso, esordio solista con “Space Cowboys”: “Un album per sentire quello che mi piace nella musica”

“Cosa piace a me nella musica? E questo è il risultato: ho fatto un album per sentire quello che non sento in giro”.

Tommaso Paradisopresenta così il suo primo album solista “Space Cowboy” (in uscita il 4 marzo), al quale seguirà l’omonimo tour, riprogrammato nei teatri a partire dal 25 marzo. “E’ un disco in cui volevo far sentire la canzone nella sua essenza più pura, svuotata da arrangiamenti, sintetizzatori”, racconta. Tante le citazioni, nei testi e nella musica, passando per la letteratura e il cinema. “Ho scopiazzato qua e là, del resto tutti gli artisti che amo, da Tarantino a Picasso, hanno molto copiato e citato. E’ strano come le cose che mi piacciono di più sono quelle che me ne ricordano altre”, ammette il cantautore romano.

“Sono io lo Space Cowboy del titolo”, ammette “ed è quello che sono io in questo momento”. E racconta del brano che dà il titolo all’album: “E’ il mio testamento. La voglia di fare l’americano, ma nel cuore c’è Vasco. L’America è sempre un orizzonte per noi, è il sogno, ma il disco afferma anche tutta la mia fierezza di essere nato nella melodia e nella drammaturgia italiana. Siamo tutti figli di Lucio Dalla che guardiamo da sognatori all’America”.

Intanto l’esperienza dei TheGiornalisti è terminata. Anzi no. Non è cambiato nulla per Tommaso: “Solo il nome. I dischi li facevo io allora come oggi”. Dopo l’addio non senza polemiche e strascichi legali spiega: “I dischi li facevo con Dario Faini, Matteo Cantaluppi, Federico Nardelli, Takagi e Ketra. Adesso pure”.

Paura, solitudine, la ricerca di un nuovo centro sono le tematiche di un disco che è nato durante la pandemia e rivela a cuore aperto l’esperienza attraversata e i pensieri che si sono susseguiti. Intanto il 26, 27, 28 aprile arriva al cinema “Sulle Nuvole“, il suo primo film da regista (storia d’amore e musica che vede come protagonisti Marco Cocci e Barbara Ronchi) di cui spiega: “E’ una storia da film e non da canzone, ci pensavo da 5, 6 anni. Neanche in un romanzo poteva stare. Non che la musica non mi basti più ma la sto arricchendo col cinema, credo che sia quella la mia vera passione”. Il protagonista del film è un cantante e ricorda in qualcosa dello stesso Paradiso: “Ci sono tratti in comune, in particolare l’eccesso di vivere tutto al massimo. Ma spero di non fare quella fine”.

E a proposito di cinema nel nuovo video di “Tutte le notti”, “il protagonista è Christian De Sica, un grandissimo attore, che io considero l’anello di congiunzione tra la vecchia scuola e la nuova scuola. Sto arricchendo la musica sempre più di cinema, che è probabilmente la mia vera passione, passo ore a parlare con sceneggiatori, registi, ma siccome faccio canzoni metto quel mondo nelle canzoni”. E conclude: “Le canzoni ti fanno rivivere le cose, l’arte, per quanto questa possa essere considerata arte, ha il potere di non far morire mai le cose, come diceva Foscolo, quindi i sentimenti universali, quelli che condividiamo anche con un uomo vissuto otto milioni di anni fa, sono sempre quelli. Sono segni tangibili della nostra identità culturale”.

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