Il cantante e l’attrice si sono confrontati su temi quali la maschera e la morte. Con Drusilla che dice: “Se piace a Dio, quando arriva lei, me ne vado io”
Drusilla Foer è stata ospite di Il riff di Marco Mengoni, che ha già avuto ospiti nelle prime cinque puntate Lilli Gruber, Fabio De Luigi, Marco Missiroli, Gregorio Paltrinieri e Pif.
Disponibile dal 24 febbraio, la sesta puntata vede Drusilla Foer, artista dalle mille sfaccettature, attrice anticonformista e autrice teatrale mettersi a nudo e raccontarsi senza filtri. Si parla anche di Sanremo e dell’avventura di Drusilla a teatro con lo spettacolo Eleganzissima. Ma anche del concetto di maschera: “La maschera ci permette di sopravvivere, ma anche di osservare, e non c’è maschera più bella del volto che nasconde” dice Drusilla.
Mengoni e Drusilla si confrontano a viso aperto affrontando tematiche profonde come la mancanza e la morte: “Tanto per me ho deciso di non voler veder la morte in viso”, dice Drusilla, “quindi se piace a Dio, quando arriva lei, me ne vado io”.
Mengoni ha spiegato così il titolo del suo podcast: “Ascoltando tanta musica ho iniziato a pensare alla potenza del riff, quando funziona e quando è fatto bene. Così mi sono chiesto: che cosa è un riff nella vita di una persona? Una cosa che ti caratterizza, nella vita come nel lavoro, una costante che ognuno riconosce in sé stesso”. Ecco che allora in chiusura di episodio Drusilla svela a Marco e agli ascoltatori il suo riff che è l’incoscienza, che mano a mano evolve trasformandosi in audacia e poi sfrontatezza, quella voglia di buttarsi facendo un salto nel vuoto, imparando in questo modo a vivere.
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