Online una delle serie d’animazione più amate di sempre
Compagni di infanzia di generazioni di bambini cresciuti in loro compagnia con nelle orecchie il ritornello cantato da Cristina D’Avena, “Noi Puffi siam così”. Ritornello che introduceva ogni episodio dei cartoni animati dei piccoli omini blu. Oggi, a 41 anni di distanza dalla prima messa in onda della serie animata, le 9 stagioni de “I Puffi” arrivano in esclusiva su RaiPlay. A partire da lunedì 21 febbraio, in doppio audio italiano-inglese, la piattaforma digitale Rai pubblicherà le prime 39 puntate della celebre serie TV animata. I 39 episodi successivi saranno disponibili da marzo.
La serie, diventata ormai un cult, racconta le avventure delle piccole creature blu che abitano il tranquillo villaggio di “Pufflandia”. Nelle caratteristiche casette a forma di fungo vivono infatti i simpatici protagonisti: Puffetta, Brontolone, Tontolone, Coraggioso, Quattrocchi. Questi piccoli omini blu non sono solo icone dell’immaginario collettivo, ma hanno generato bufale e leggende metropolitane, come quella del presunto finale della serie. Si diceva infatti che i Puffi non erano altro che un lungo sogno di Garganella dovuto a uno stato di coma causato da un incidente. Niente di tutto questo: l’ultima puntata del cartone animato “Cupido contro Gargamella” racconta infatti un’altra storia e si conclude senza un vero e proprio finale.
Nati nel 1958 dal genio creativo di Pierre Culliford, in arte Peyo, e diventati fenomeno popolare negli anni ’80 grazie alla serie di Hanna & Barbera, i Puffi fanno la loro prima apparizione come personaggi secondari della serie “John e Solfami” (titolo originale John et Pirlouit), ambientata in un fiabesco medioevo e pubblicata sulla rivista “Le Jurnal de Spirou”. In Italia arrivano per la prima volta nel 1963 all’interno della rivista “Tipitì”. L’anno seguente “Il Corriere dei piccoli” inizia a pubblicare le storie dando ai protagonisti il nome di Puffi.
La prima serie televisiva risale al 1959, creata dallo stesso Peyo in collaborazione con lo studio Tva Dupuis e viene trasmessa in Italia all’interno del programma televisivo Rai “Gli eroi di cartone”, condotto da Lucio Dalla dal 1970 al 1971.