Copertina dedicata a Jake Gyllenhaal e al suo messaggio contro gli hater, ma anche una storia senza tempo lanciata su Esquire del 1937 e che torna in libreria nella versione originale senza le censure del fascismo
«Il filo rosso che percorre quello che state leggendo è costituito proprio da tutto ciò che è senza tempo e senza età». E’ così che il direttore Massimo Russo, presenta il nuovo numero di Esquire in edicola da oggi. Una vera carrellata tra miti e storie con denominatore comune di aver attraversato gli anni rimanendo incorruttibili. Certezze in un mondo senza punti di riferimento.
Senza tempo è Jake Gyllenhaal, fotografato per Esquire da Cass Bird nella cover story del nuovo numero che lancia un significativo invito alla conciliazione, dopo essere stato pesantemente preso di mira dal gossip e dagli hater «Rabbia e divisione non possono essere il nostro futuro: empatia e civiltà possono trionfare. Dipende da noi». Altrettanto incorruttibili ci appaiono Roland Fischnaller, l’highlander azzurro capace di sconfiggere la biologia e inanellare sei Olimpiadi consecutive, l’architetto Stefano Boeri, che parla del presente e del futuro green delle nostre città, e Takashi Murakami, l’artista giapponese che racconta a Esquire il suo universo pop&kawai.
Per questo numero, Esquire recupera dal proprio passato una bellissima storia di immigrazione e sfruttamento oggi estremamente attuale: il lucido racconto della vita degli immigrati italiani negli Usa nel secolo scorso nel romanzo simbolo del proletariato, Cristo fra i muratori – opera dello scrittore italo-americano Pietro Di Donato apparso originariamente come storia breve su Esquire nel 1937 che torna oggi libreria nella sua versione originale, senza le censure del fascismo. Il numero ne propone un estratto, chiudendo così idealmente il cerchio sulle stesse pagine dove tutto è iniziato, 85 anni dopo.
Attuale la Guida di Esquire, dedicata a un argomento di cui si parla tanto in post pandemia: il rapporto tra uomini e psicoterapia. L’esperta Susanna Raule traccia con ironia un percorso-test per capire se fare un salto dallo psicologo potrebbe essere una buona idea.
E poi, ancora tra le tante pagine di un numero densissimo: un tour a Londra nei locali dove trionfano barman e barladies italiani, in compagnia di un vero insider, che ci consiglia anche i drink da non perdere. E una storia vera avvincente come un giallo: in una remota isola del Maine viene ucciso un uomo con un’ascia. Ma nessuno pagherà per quella morte.
Infine, i grandi classici di Esquire, le rubriche storiche: What I’ve learned vede protagonista Alain Zobrist, Ceo di Omega Timing, che ci spiega cosa ha imparato dalla vita, dal cronometraggio e dalle Olimpiadi. Mentre la storia di What it feels like è il drammatico racconto di un sopravvissuto a un attacco chimico. «Valori, passioni, sentimenti, dubbi, emancipazione, libertà», conclude Massimo Russo. «Tutto ciò che resiste al tempo e che ci rende umani».