Il nuovo film di Paolo Taviani, unico italiano in concorso al Festival di Berlino, è la storia del rocambolesco viaggio delle ceneri di Pirandello da Roma ad Agrigento. Al cinema dal 17 febbraio
Dopo diciannove film diretti insieme all’inseparabile fratello Vittorio, scomparso nel 2018 all’età di 88 anni, Paolo Taviani torna dietro la macchina da presa per un film intimo che rappresenta con verità e un pizzico di ironia un tema che ha spesso esercitato un fascino particolare nella sua filmografia: la morte e l’onda emotiva che la accompagna. E così, a cinque anni da Una questione privata, Taviani torna per la quarta volta al Festival di Berlino con Leonora Addio, unico film italiano in concorso alla Berlinale 2022 e in uscita al cinema il 17 febbraio, distribuito da 01 Distribution.
Leonora Addio, girato in Sicilia e negli studi di Cinecittà, racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Luigi Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta a quindici anni dalla sua morte. Una vicenda singolare e bizzarra, visto che lo stesso Pirandello, morto a Roma il 10 dicembre del 1936, aveva lasciato nel testamento delle disposizioni molto precise su cosa fare del suo corpo una volta trapassato: «Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me».
A chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire e intitolato Il chiodo, dove il giovane Bastianeddu, strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’Oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un gesto insensato. Leonora Addio, che vede un cast ricchissimo che va da un grande Fabrizio Ferracane a Matteo Pittiruti, da Dania Marino a Dora Becker, vede Paolo Taviani dietro a regia, soggetto e sceneggiatura, Nicola Piovani alla musica, Lina Nerli Taviani ai costumi e Paolo Carnera e Simone Zampagni alla fotografia. Il film è una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema – prodotto da Donatella Palermo – in associazione con Luce Cinecittà e Cinemaundici, realizzato con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission con il contributo del MIC – DG Cinema e Audiovisivo.
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