«Più che bello e bravo, danzando devi essere speciale. Il che vuol dire perfetto. Bisogna essere qualcuno che colpisce e resta»
Jacopo Tissi è un talento che in soli 26 anni è riuscito a raggiungere tutto ciò che sogna un bambino quando inizia a danzare.
Il diploma alla Scala, l’esperienza all’Opera di Vienna, il ritorno a Milano e, infine, il trasferimento a Mosca. Ma l’erede legittimo di Roberto Bolle non si è limitato a entrare tra le file del Bolshoi – e, in ogni caso, sarebbe stato il primo italiano a riuscirci. Lui ha voluto ottenere il massimo diventandone l’étoile.
Né predestinato, né figlio d’arte: Jacopo Tissi nasce infatti il 13 febbraio 1995 nella provincia lombarda (Landriano, Pavia) in una famiglia semplicissima che, però, ha avuto il merito di assecondare le passioni del figlio. «Già a 5 anni mi piaceva ballare ed esibirmi, ma senza una direzione precisa. Poi ho visto il balletto classico in tv, e ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi».
È così che, con il grande supporto di mamma e papà, il piccolo Jacopo inizia a frequentare gli allenamenti fino ad entrare nella scuola di ballo della Scala di Milano. Fin da subito dimostra capacità rare e una dedizione poco comune: nel 2014, appena diciannovenne, si diploma in Accademia e al liceo, ottenendo la maturità linguistica.
Le invidie dei compagni, la famiglia, i primi ingaggi
Gli anni immediatamente successivi sono un periodo di grande difficoltà che Tissiriesce a superare solo grazie al sostegno della famiglia. I genitori, infatti, si dimostrano rari quanto il figlio e spingono Jacopo a concentrarsi sui propri sogni, nonostante le professioni artistiche troppo spesso non rappresentino basi solide su cui fondare il proprio futuro. A maggior ragione se la tua bravura è causa di invidie tra coetanei e compagni di lezione, soprattutto quando riesci a ottenere i tuoi primi ingaggi in alcuni dei corpi di ballo più importanti del mondo.
Manuel Legris e Vienna, Makhar Vaziev e Mosca
Poco dopo essersi diplomato, Jacopo Tissi viene notato da Manuel Legris, direttore del Balletto dell’Opera di Vienna. Firma così il suo primo, vero, grande contratto. A seguito di un anno speso in Austria, torna poi in Italia per lavorare nel teatro che l’ha formato: la Scala di Milano. Qui ha inizio il suo successo: le linee di Jacopo e la sua eleganza non passano inosservati e contribuiscono alla sua ascesa.
Nel 2017, infatti, viene scelto da Makhar Vaziev e si trasferisce a Mosca, dove entra a far parte del corpo di ballo del Bolshoi. È il primo ballerino italiano ad esserci riuscito. «Scegliere di lasciare l’Italia e la famiglia non è mai una scelta facile», dirà, «ma ci sono treni su cui è ancora più difficile non salire. Ho iniziato con una settimana di prova, ma dopo pochi giorni, non avevo più dubbi sul rimanere».
La consacrazione definitiva: Jacopo Tissi è la stella del Bolshoi
Mosca è l’ennesima occasione in cui dimostrare tutto il suo talento e sviluppare nuove capacità in compagnia dei ballerini più stimati. I russi si innamorano presto di questo ragazzo riservato e dedito allo studio (a Mosca, chi danza è una vera e propria star), mentre i tour mondiali lo portano alla consacrazione definitiva: a inizio 2022, Jacopo Tissi diventa l’étoile del Bolshoi, raggiungendo così il vertice più alto della sua scalata nel mondo del balletto classico.
Il primo ruolo principale di Jacopo Tissi al rientro a Milano dopo l’esperienza viennese è stato al fianco della stella Svetlana Zakharova ne La bella addormentata nel bosco. Nel 2018 ha interpretato alla Scala la Bayadère con il Bolshoi. Nel 2019 è stato ospite a Londra con Romeo e Giulietta.
Nonostante Jacopo sia poco propenso a lasciar trapelare qualcosa di sé che non riguardi la sua arte, è possibile ricostruire un po’ del privato di questo ragazzo che ha consacrato la sua vita alla danza. Jasha (così viene chiamato dai russi che non riescono a pronunciare il suo nome) ama passare il tempo libero a Mosca in compagnia di Leo, il suo volpino di pomerania; apprezza la cucina e da quando vive in Russia è lui stesso a prepararsi tutti i pasti in casa; le sue giornate terminano sempre con la lettura di un buon libro e chissà se un giorno non ci troverà proprio la sua storia. Nulla ci è dato sapere invece su una sua possibile relazione.