And Just Like That: «Onestamente, il pensiero di non fare mai più sesso è davvero strano», confida Carrie a Miranda, «ma l’idea di farlo con qualcuno che non sia Big mi dà il voltastomaco»
Come vedova, ho imparato che alle persone viene istintivo porti due domande: com’è morto tuo marito e se hai conosciuto qualcun altro. Nel mio caso, le risposte sono: cancro alla cistifellea (un piccolo organo a forma di oliva che potreste non sapere neppure di avere) e, sì (in effetti, sono incinta di otto mesi del suo bambino). Delle due risposte, però, è in base alla seconda che la gente tende a giudicare.
D’altro canto, in pochi sono curiosi di sapere cosa c’è in mezzo. Suppongo che l’idea del dolore paralizzante sia troppo spaventosa, pesante e sgradevole. Così, quando Big è morto nella puntata iniziale di And Just Like That, ho immaginato che Carrie sarebbe uscita di nuovo con qualcuno entro il secondo episodio. Invece, la serie è andata avanti per mezza stagione, mostrandoci lo smarrimento causato dalla perdita e la fredda realtà della morte. Il funerale di Big potrà anche essere stato chic, ma ciò non toglie che lui sia stato riconsegnato a Carrie in una scatola di cartone (è così che vengono restituite le ceneri).
Forse era per via dei capelli lunghi o del fatto che lavorava in un ristorante vegano, ma credo che mio marito Cam fosse più vicino allo Smith (Jerrod) di Samantha che a Big. Siamo stati insieme per nove anni, durante i quali abbiamo goduto di una tranquilla felicità, lui lo yin perfetto per il mio yang. La diagnosi di un cancro al quarto stadio è arrivata come un fulmine a ciel sereno, e la nostra vita beata ci è stata letteralmente strappata da sotto i piedi, sostituita da cicli di chemio e nausee. Anche quando ormai sapevo che Cam stava morendo, non riuscivo a immaginare una vita dopo di lui. Era come se mi aspettassi che un buco nero si sarebbe aperto inghiottendo anche me. Senonché, dopo che lui era mancato, io ero ancora qui, non meno viva di prima e parzialmente conscia del fatto che la vitalità di cui, nonostante tutto, avvertivo la presenza dentro di me significava che probabilmente sarei riuscita ad amare di nuovo. Eppure, il momento in assoluto in cui mi sono identificata di più con Carrie è stato quando lei ha detto a Miranda: «Onestamente, il pensiero di non fare mai più sesso è davvero strano, ma l’idea di farlo con qualcuno che non sia Big mi dà il voltastomaco».
Quando diventi vedova, la tua vita amorosa si trasforma in una discussione infinita su quando dovresti ricominciare a uscire con qualcuno. Di solito, si finisce per posizionarsi in uno di questi due campi: troppo presto o non abbastanza presto. Basti pensare ai commenti dell’editore di Carrie sul libro che in cui lei rievoca la propria dolorosa esperienza: i lettori, dice, hanno bisogno del “barlume di speranza” rappresentato da un nuovo appuntamento galante. Come se fosse un dovere di Carrie far sentire meglio gli altri in merito alla sua vedovanza! Ai tempi, avevo discusso con un consulente riguardo all’opportunità di ricominciare a uscire con qualcuno, e il suo verdetto era stato il seguente: «Devi riprenderti dalla fine di un rapporto prima di iniziarne un altro». Sapevo che era impossibile, che non avrei mai superato la perdita di Cam, il che, ironicamente, mi ha fatto sentire libera di guardare a un secondo capitolo.
A Carrie sono occorsi sei episodi e un montaggio che mostra il trascorrere delle stagioni per essere pronta a uscire di nuovo. Il dolore è devastante, si impadronisce di ogni cellula del tuo corpo. Come dice Carrie a un chirurgo estetico, «Mio marito è morto da poco, ecco cosa si vede sulla mia faccia». A differenza di Carrie, però, io avevo davvero l’aspetto di una persona che soffriva da molto tempo, magra e svuotata, con un persistente sfogo da stress sul viso. Uscire con qualcuno ti fa sempre sentire un po’ insicura, ma, per una vedova, non significa solo chiedersi se l’altra persona la troverà attraente e se risponderà ai suoi messaggi, ma anche se la accetterà in questa versione piegata dal dolore e se saprà venire a patti con l’amore incompiuto lei si porta dietro. E mettiamo che l’altra persona le piaccia davvero, che fare se poi dovesse morire anche lei?
Non c’è da meravigliarsi che Carrie scelga un vedovo per il suo primo appuntamento. Dopo tutto, «Allora, come è morto il tuo coniuge?» è la domanda perfetta per rompere il ghiaccio e creare un legame. Il mio primo appuntamento dopo la morte di Cam non è stato con un vedovo, un divorziato o uno sconosciuto (e, per fortuna, alla fine nessuno dei due ha vomitato in stile L’Esorcista), ma con un amico che nei mesi peggiori della mia vita, e negli ultimi di Cam, era stato al nostro fianco. Abbiamo camminato lungo la costa, un percorso che avevo studiato per evitare un ristorante in cui ero stata con Cam quando era malato e dove lui aveva cercato in tutti i modi di farmi passare una giornata normale, sebbene non riuscisse a trattenere il cibo. Quella sera, quando il mio cavaliere mi ha accompagnato a casa, siamo rimasti seduti nella sua auto per un paio d’ore, chiusi in una sorta di bozzolo dove la nostra conversazione rimbalzava dagli argomenti più banali al senso della vita. Ecco che si era acceso il mio “barlume di speranza”, ma poi ho aperto la porta di casa e ho visto le Chuck Taylor di Cam sulla scarpiera, dove stavano sempre, dove mi piaceva che fossero. Come se lui fosse stato ancora lì.
Quella settimana, abbiamo fatto un’altra escursione e, la seguente, un’arrampicata su roccia. Ma poi tornavo in una casa in cui tutto parlava di Cam e dove mi dibattevo fra il senso di colpa e il dolore per la sua mancanza. Quando sei innamorata del tuo defunto marito e ti innamori di qualcun altro, puoi avere l’impressione di vivere una relazione adulterina. Non per nulla, ogni volta che incontravamo qualche mia conoscenza, cercavo di nascondermi, o presentavo il mio accompagnatore come un amico, oppure non lo presentavo affatto. Quello che alla fine ho dovuto ricordare a me stessa – e continuo a farlo tutt’ora – è che, se ero capace di amare di nuovo, la cosa non avveniva nonostante Cam, ma grazie a lui. Perché Cam non aveva lasciato dietro di sé un guscio vuoto, ma un cuore che sapeva amare e che avrebbe voluto sentire di nuovo l’amore.
Sono passati due anni, e conservo ancora le Chuck Taylor di Cam, anche se ora sono vicino a una porta diversa, in un’altra casa. Farò caso ai dischi di Big nell’appartamento di Carrie, alle sue giacche gettate sulle spalle di lei, dettagli dai quali si intuisce che, sebbene Carrie abbia iniziato a vedere altre persone, il suo amore per Big non è venuto meno. Amerò per sempre Cam e non mi riprenderò mai del tutto dalla sua perdita, ma il consiglio che darei a Carrie è semplice: si può guarire e, al tempo stesso, uscire con altre persone.
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