In un’intervista, la cantante ricorda anche la sua esibizione al Festival di Sanremo nel 1991, assieme a Jo Squillo, con Siamo donne: «Non ero felice per niente! Per me cantare “oltre le gambe c’è di più” era una sconfitta»
Nel 1991 Sabrina Salerno si presentò al festival di Sanremo, con il brano Siamo donne, in coppia con Jo Squillo. Ora, intervistata dal Corriere della Sera, la cantante ha ammesso che all’Ariston non era felice «per niente!»: «Ero tormentatissima, non ero convinta di quel progetto. Per me cantare “oltre le gambe c’è di più” era una sconfitta, mi sembrava un’ammissione di colpa. Io non sono una leggera, sono pesantissima…». Sul palco indossava un bikini argentato: «Lì ho fatto una cazzata. Quel bikini era proprio brutto e mi stava malissimo. Quando lo guardo non so che cavolo mi abbia preso. Mi pento e mi dolgo di averlo indossato».
D’altronde rispetto agli anni ’80 e ‘90, quando era un’icona sexy conosciuta in tutto il mondo, la Salerno si preferisce adesso. «Quella è una Sabrina dell’inizio, che mi appartiene ma che comunque non mi piace. Mi piaccio molto di più oggi», ha ammesso pochi giorni fa ospite di Verissimo. Oggi mi sento io, forse sono anche più coraggiosa nel raccontarmi, sono meno timida». Vedendola sul palco, la cantante ha sempre dato l’idea di essere una tipa scatenata e senza freni: «In realtà mi sono dovuta imporre di fare certe cose. Per me, con il carattere che ho, che è completamente diverso da quello che io rappresento, è stata una lotta, che però ho vinto, perché comunque sono sempre rimasta nella verità e oggi prendo le distanze e dico: sono io, ma non mi piacevo in quel periodo e fosse per me, quelle immagini non le vedrei mai».
Oggi, a 53 anni, Sabrina è una donna solida, concreta. Ma «la gente ha una visione completamente distorta di me», come ha spiegata al Corriere della Sera. Il pregiudizio più grande nei suoi confronti? «Sono talmente tanti… Forse bella e stupida. Pensi che io mi ritengo più intelligente che bella. Mi davano per morta già quando avevo vent’anni. E invece ci sono ancora. E ho venduto 20 milioni di dischi».
Molti la immagino come una mangiauomini. Invece «le mie relazioni importanti sono state tre: il primo fidanzato a Sanremo, Giorgio; poi Franz, olandese; e mio marito». L’imprenditore Enrico Monti, a cui è legata da trent’anni: «L’ho conosciuto a cena dopo un mio concerto, c’erano anche Meat Loaf e il mio commercialista. Piansi tutta la sera, non mi ricordo neanche per cosa. Lui pensò: “Povera ragazza…”. Poi feci un disco nel suo studio di registrazione».
Nel 2006 sono diventati marito e moglie. Due anni prima, nel 2004, era nato il loro unico figlio, Luca Maria. Che si è reso conto della fama della mamma quando aveva sei anni: «Lo portai in Francia per un concerto del tour di Stars 80. In camerino non faceva entrare nessuno, mi diceva che ero troppo magra, di coprirmi. Mentre mi esibivo, ho visto nei suoi occhi uno sguardo che non mi piaceva. Per lui la mia immagine di donna sexy era difficile da elaborare». Ora hanno «un legame forte, passiamo da momenti di estasi a momenti di catastrofe. Ho la responsabilità di insegnargli a rispettare le donne».
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