Il concorrente del team di Gigi D’Alessio interpreta il capolavoro sottofondo del pistolero buono e pigro (Terence Hill) che ritrova suo fratello sotto mentite spoglie di sceriffo (Bud Spencer)
Un brano senza tempo che il grande pubblico associa a due attori popolari del piccolo schermo, Terence Hill e Bud Spencer: Trinity, colonna sonora di “Lo chiamavano Trinità”, è una storia di successo che vede tra i protagonisti del passato anche Annibale Giannarelli. Così dopo 60 anni trascorsi in Australia, rientrato in Italia per riservata vicissitudine, Annibale, 73 anni, di Sassalbo (Ms), ha riproposto il suo cavallo di battaglia conquistando la finale della seconda edizione di The Voice Senior condotto da Antonella Clerici insieme ai coach Loredana Bertè, Orietta Berti, Clementino e Gigi D’Alessio.
Per lui ora, si aprono le porte dell’etichetta discografica ‘Universal’. Un nuovo percorso? Sicuramente. Felice, Giannarelli ha già avuto una vita piena di musica. “A 15 anni, da Melbourne con la famiglia ci trasferimmo a Sydney, allo stadio feci da spalla ai concerti di Mina e Peppino Di Capri”. E della recente vittoria ha dichiarato: “Era scritto nel mio cammino spirituale”. Piacevolissima la sua esibizione sulle note scritte dal compositore Franco Micalizzi, tratto dall’album Western Graffiti, più recentemente inserito nella colonna sonora del film “Django Unchained” di Quentin Tarantino.