Oh My God: il nuovo video di Adele, tra nostalgia e meraviglia

Oh My God: il nuovo video di Adele, tra nostalgia e meraviglia

Il nuovo (spettacolare) video di Adele affronta la sua voglia di ricominciare dopo il divorzio da Simon Konecki

Un po’ Biancaneve e un po’ Eva di un Eden moderno. Il video di Oh My God, il secondo singolo estratto da 30, l’ultimo album di Adele, colpisce sia per l’estetica messa a punto da Sam Brown sia per la composizione della scena che vede la cantante accomodata su una sedia come in Rolling in the Deep e decine di artisti e ballerini che le ronzano intorno.

Insieme ad abiti meravigliosi firmati da Louis Vuitton e Vivienne Westwood, Adele cerca di portarci nel mondo di una neo-single che prova a ricominciare a vivere: le è successo subito dopo il divorzio con Simon Konecki, costretta a confrontarsi con la paura di essere delusa ancora una volta e con l’imbranataggine legata al rimettersi in gioco.

«Oh My God è sulla prima volta che sono uscita di casa dopo la mia ansia e cose così. Sono uscita con le amiche, che mi dicevano: ”Sei single, hai 30 anni ed è ora che ti ributti nella mischia”. E io: “Non sono per niente pronta”. Parla della prospettiva di andare agli appuntamenti a Los Angeles», aveva detto Adele ad Audacy lo scorso novembre, scegliendo di infarcire il video della canzone con diversi significati allegorici: dalla sedia che prende fuoco e simboleggia un capitolo del passato ormai chiuso al serpente che sembra sibilarle di tornare sui suoi passi e dare una chance alla sua relazione precedente; dal cavallo imbazzirrito che rappresenta i dubbi e le incertezze che l’accompagnano tutti i giorni al ballo finale come nuova luce cui aggrapparsi. 

Il riferimento, in questo caso, è a Rick Paul, il fidanzato che è riuscito farle tornare il sorriso e a permetterle di ricominciare. Il video, girato interamente in bianco e nero, ha raccolto più di otto milioni di visualizzazioni su YouTube in meno di ventiquattro ore, dimostrando, qualora ce ne fosse bisogno, l’impatto straordinario di Adele che, in 30, ha deciso di raccontare la sua storia più personale e sofferta: la fine di un matrimonio, le speranze riposte in un futuro più luminoso, il dubbio di aver fatto soffrire il piccolo Angelo. «Non conoscevo veramente me stessa», ha detto. «Non so se era a causa del mio ritorno di Saturno o se era perché stavo davvero entrando nei miei trent’anni, ma non mi piaceva chi ero». 30, intanto, e già certificato doppio disco di platino nel Regno Unito.


VanityFair.it

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