Paolo Fresu apre alla classica la sua etichetta Tǔk Music, fondata nel 2010.
A inaugurare la sezione è ”Discovering Bach” della pianista Maria Cefalà, in uscita il 28 gennaio su Cd e in digitale.
Il jazzista sardo ha sempre guardato con attenzione al patrimonio musicale del passato con riletture del repertorio di Bach, Haendel, Monteverdi, Rossini e Bellini e con le collaborazioni con Mario Brunello, Giovanni Sollima, Virtuosi Italiani, i Solisti Veneti e l’Orchestra da Camera di Perugia. A confermare la passione di Fresu per il periodo barocco è la prima uscita della nuova sezione dell’ etichetta, una rilettura di Bach proposta dalla pianista trentenne di Pavia. Maria Cefalà ha una storia particolare.
Diplomatasi in pianoforte a 20 anni, nel momento in cui avrebbe dovuto spiccare il volo ha subito l’infiammazione di un nervo e per tre anni non è riuscita più a suonare. Quando tutto lasciava intendere che la giovane musicista avrebbe dovuto rinunciare alla tastiera è stata l’ucraina Anna Kravtchenko, icona del pianismo mondiale, a valorizzare il suo lavoro parlando di ‘Bach all’italiana’. Dal rapporto tra le due musiciste ha preso forma il progetto “Discovering Bach” che la pianista ha presentato in modo irrituale con un tour in cinque carceri italiane (San Vittore a Milano, Torre del Gallo a Pavia, Canton Mombello a Brescia, Poggioreale a Napoli, Carcere dei Piccolini a Vigevano) parlando della sua storia di ”rinuncia e rinascita” ma anche la vita di Bach puntando all’ umanizzazione del gigante della musica.
ANSA