È la mamma del maghetto, ha creato la saga letteraria, ne ha scritto il sequel teatrale e i prequel cinematografici eppure J.K. Rowling è la grande assente della reunion tv (su Sky e NOW) Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts.
L’appuntamento di quasi due ore riporta in scena il cast, i registi e il produttore per festeggiare le prime due decadi dall’uscita in sala de La pietra filosofale.
Il franchise fantasy dei record, edito in Italia da Salani e disponibile in audiolibro per Audible con la voce di Francesco Pannofino, ormai troneggia a reti unificate: non solo Sky gli dedica un canale con tutti e otto i film fino al 16 novembre, ma Italia 1 parte il 6 gennaio con la consueta maratona delle feste che propone ogni settimana un diverso capitolo. E intanto Amazon Prime Video mette a disposizione nella sua library tutte le pellicole.
È solo una parte dei festeggiamenti di #20YearsOfMovieMagic, una serie d’iniziative che celebrano Harry Potter e l’impatto socioculturale della sua storia. Warner Bros, ha lanciato le versioni home video per collezionisti, con cofanetti pieni di contenuti speciali (il più ambito è a forma di treno, l’Hogwarts Express). Lego ha iniziato la raccolta dei set dedicati alle ambientazioni dei film (è appena uscito il secondo, La camera dei segreti) e i brand più iconici, da Mattel a Panini, stanno dedicando collezioni ispirati al franchise.
Perché, allora, nel bel mezzo di questo compleanno glorioso (che ha anche riportato La pietra filosofale in sala per una settimana in tutto il mondo e che in Italia ha sfiorato i 2 milioni al box office), proprio la scrittrice viene messa in secondo piano?
J.K. Rowling è presente nello speciale in spirito o meglio attraverso pezzi di un’intervista del 2019. Non è fisicamente negli studi dove sono girati i film, poco fuori Londra, dove per l’evento si vede l’allestimento di tavolate imbandite nella Sala Grande della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, una pista con ballerini professionisti e orchestra e tanti salottini per chiacchiere informali con i protagonisti.
Nella parte iniziale della reunion si vedono immagini di repertorio, tra cui quelle di firmacopie e tappeti rossi, che coinvolgono la scrittrice ma a parte qualche sparuta dichiarazione di lei non esiste più traccia. Ci si sarebbe aspettato uno sperticarsi in lodi da parte di tutti sul suo talento e sul suo genio, invece niente, quasi si volesse far passare in sordina la sua presenza.
Facciamo chiarezza: al magazine Entertainment Weekly è stato confermato che l’invito per la sua partecipazione in presenza effettivamente le è stato recapitato ma il suo team (che però si è rifiutato di rilasciare un commento ufficiale) ha reputato sufficienti le dichiarazioni passate. Una fonte anonima si è affrettata ad aggiungere che nella decisione non ha avuto alcun peso la reiterata polemica sulla presunta transfobia della scrittrice.
I potterhead (i fan del maghetto) non hanno potuto fare a meno di notare che l’associazione della scrittrice con il franchise è sempre più discreta. Pur avendo ideato il Wizarding World, nel trailer del terzo film prequel, Animali fantastici: I segreti di Silente (in sala dal 13 aprile) il suo nome compare nei titoli di copia e in formato minuscolo, mentre invece nei precedenti era il primo nome a comparire, a caratteri cubitali.
WarnerMedia, però, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la collaborazione artistica procede «in maniera più proficua che mai».
Le voci di corridoio intanto si moltiplicano: non si sa se la Rowling promuoverà il film (in passato aveva condiviso su Twitter e sul suo sito il materiale immediatamente, ma non stavolta) e in che misura continuerà ad avere l’ultima parola sul franchise. Nel frattempo si fa sempre più insistente la voce di una serie tv sul maghetto e la Potter-mania continua a imperversare senza inflessioni. Tranne forse i risultati del boxoffice che per Animali Fantastici, leggermente inferiori rispetto a quelli della saga-madre, pur restando rispettabili: il primo dei cinque film in cantiere ha incassato nel mondo oltre 811 milioni, ma il secondo con 651 ha totalizzato il risultato più basso di tutta la saga (l’ultimo capitolo del franchise originale, I doni della morte parte 2 ha totalizzato più del doppio).
Polemiche a parte, insomma, mamma Rowling non ha intenzione di deporre la bacchetta.
VanityFair.it