Elle Fanning torna nei panni di Caterina la Grande
Gote rosa, lunghe ciglia da cerbiatto e una corona alta quanto una torta nuziale a tre strati: Elle Fanning in versione Caterina la Grande supera veramente ogni sfrenata fantasia royal. Peccato che sotto quello sguardo angelico si celi una delle sovrane più “feroci” della storia, almeno se si considerano tutti i mezzi intrapresi per traghettare la Russia nell’era moderna. Con un umorismo a dir pocodark ha già conquistato il pubblico nella prima stagione di The Great (“una leader nata, di cui seguirei il comando senza pensarci due volte”, commenta Nicholas Hoult, suo consorte e zar Pietro). Ora si appresta a tornare in scena con la seconda, dal 19 dicembre su Starzplay.
La trama
La storia delle nuove puntate riprende qualche tempo dopo la fine del primo capitolo, quando Caterina e Pietro sono ai ferri corti per la supremazia. Il Paese è ridotto allo stremo e a palazzo i bambini usano come pallone da calcio le teste decapitate. La situazione di stallo trova una svolta solo alla gravidanza della sovrana: la gestazione le permette una zona franca, un interregno più o meno placido per mettere a segno i suoi piani per la nuova patria. Nel frattempo lo zar prova ad ammorbidirsi per amore del futuro erede ma la stravaganza continua a imperversare a corte.
La parola a Elle Fanning
Partiamo dalla moda: nella serie come nella vita è un modo per esprimere se stessi. Lei che rapporto ha con il suo stile?
I costumi dicono tanto di chi li indossa. Nella serie Caterina si veste per manipolare e per modellare la politica, anche se non è certo Maria Antonietta. Comunque per lei l’abbigliamento è uno strumento di potere e la capisco, anch’io veicolo lo stile che serve ad un certo scopo o è funzionale in un contesto.
Perché proprio un altro biopic su Caterina II?
Perché lei è moderna e progressista, ha fatto cose incredibili ma non so quanti ne siano a conoscenza. Però ricordo ancora quando sono spuntati libri di storia e biografie sul set: li aveva portati un collega sollecito, ma il creatore gli ha subito intimato di metterli via. Allora ci siamo completamente affidati agli sceneggiatori.
La prima introduce i ruoli a corte ma non si sa bene da che parte stiano, ma adesso al potere c’è Caterina. All’inizio è entusiasta, ma si vedono i limiti della sua giovinezza, mentre poi impara ad ascoltare ma viene subito messa alla prova.
Vivrebbe in quell’epoca?
Non credo proprio, detesto i corsetti: certo che sono nostalgica ma preferisco la mia libertà odierna.
Crede che Caterina sia una femminista?
Ne sono sicura, è un’attivista, avanti per i suoi tempi, una pioniera in un Paese che non vuole cambiare né tantomeno prestare attenzione ad una donna. E se aggiungi pure la gravidanza allora la vedi come madre dell’erede al trono ma anche madre della Russia intera. The Great è divertente ma dice cose serie e lo so che in molte serie basta che ci sia una donna perché riceva l’etichetta di femminista, ma qui si capisce subito che la lotta è reale e le sue battaglie hanno un’eco potente anche oggi.
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