L’ultima creazione del regista turco dimostra come le immagini possono diventare specchio di idee
Un uomo a confronto con il proprio figlio diciassettenne. Due mondi distanti, ma uniti dalla stessa storia e la presa di coscienza del tempo. Parla proprio di questo (e di molto altro) il nuovo corto di Ferzan Ozpetek. Prodotto da Banca Mediolanum e presentato lo scorso 18 novembre a Roma in una soirée moderata dalla giornalista Costanza Calabrese alla presenza dell’amministratore delegato Massimo Doris, figlio del Fondatore e Presidente onorario Ennio Doris – scomparso il 24 novembre – il regista Ferzan Ozpetek e il professor Gianni Canova.
Il cortometraggio vede protagonista un uomo, interpretato dall’attore Filippo Nigro, che cerca un dialogo con il figlio 17enne. Due mondi distanti in cui la comunicazione tra i due sembra quasi impossibile. Soprattutto quando viene menzionata la parola futuro. Ma il padre individua però la giusta chiave di comunicazione, rendendo il racconto una sorta di storia epica e catturando così – finalmente – l’attenzione del figlio.
Una storia che narra di un tempo in cui gli uomini vivevano solo nel presente, senza avere idea del futuro. Ma poi la vita inizia a offrire loro gli strumenti per prendere consapevolezza del proprio futuro e quindi di determinare il proprio destino. Così – da quel momento in poi – ogni piccolo passo verso questa meta rese la loro vita molto più libera e degna di essere vissuta, ora e per sempre.
“Futuro è piantare un albero. Costruire una casa. Far nascere un sogno.”
Ed è con queste battute finali che termina il cortometraggio, poetico ed elegante, realizzato per Banca Mediolanum con lo scopo di enfatizzare l’importanza della pianificazione patrimoniale nella programmazione finanziaria del proprio futuro – come affermato da Massimo Doris – ma arrivando direttamente al cuore delle persone grazie al potere del cinema e di un regista che da sempre sa cogliere i tratti dell’animo umano e, in questo modo, entra in vero contatto con le persone. L’importanza delle emozioni è infatti essenziale e cruciale quando si parla di futuro – anche in tema di gestione del risparmio – e quale mezzo migliore per scatenare quelle emozioni se non il cinema?
Mi è sembrata quanto mai di attualità una presa di coscienza sul tempo, il nostro tempo e quello degli altri. Di coloro che sono stati e di coloro che saranno. Ferzan Ozpetek
Il regista ha accettato con entusiasmo la collaborazione con Banca Mediolanum anche perché il tema è più attuale che mai. “Mai come in questi ultimi periodi siamo stati messi alla prova sul come e quando immaginare il tipo di futuro che ci aspetta. La continuità del tempo va salvaguardata, i suoi cicli e ricicli come li definiva il filosofo napoletano Vico a proposito del ripetersi della storia. Anche se credo in sostanza che tutto è destinato a cambiare, ad arricchire il corso della nostra esistenza. La seconda ragione è una sfida direi tecnica e di linguaggio cinematografico. In mezzo a tanti film e spettacoli che ho realizzato e continuo a realizzare, la misura del cortometraggio come in questo caso mi induce a raccontare in una manciata di minuti una storia di sentimenti forti e delicati al tempo stesso, nella quale non mancano momenti di attriti e incomprensioni, emozioni suscitate dai ricordi e commozioni per il nuovo che sta nascendo”. Ha detto il regista durante la Première di Roma.
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