Si può essere ‘esordienti’ anche a 54 anni pur essendo già famosi e apprezzati, persino a livello internazionale: è il caso di Gabriele Muccino, regista di chiara fama, che fa appunto il suo ‘esordio’ alla direzione di una serie tv, seppur tratta e ispirata da un suo film di successo, ‘A casa tutti bene’ diretto nel 2018 e divenuto ora un family-drama in otto puntate, – ma già si è pronti a girare la seconda stagione – in onda dal 20 dicembre su Sky e in streaming su Now, con sigla composta da Jovanotti, per una coproduzione di Sky con Lotus Productions società di Leone Film Group dal titolo ‘A casa tutti bene – La serie’.
Il cast stellare del film – che tra gli attori annoverava Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Stefania Sandrelli, Carolina Crescentini, Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore, Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Valeria Solarino, Sandra Milo, Gianfelice Imparato, Tea Falco, Giampaolo Morelli, Ivano Marescotti – non è ‘riprodotto’ nella serie tv, per la quale Muccino ha preferito rivolgersi a nuovi attori – fra cui Francesco Aquaroli, Laura Morante, Francesco Scianna, Silvia D’Amico, Antonio Folletto, Paola Sotgiu, Emma Marrone, Valerio Aprea, Simone Liberati e il ‘piccolo’ Federico Ielapi – con l’avvertenza che nessuno “richiamasse” a sé stesso e al telespettatore la memoria degli interpreti cinematografici.
“L’idea della serie tv è nata proprio al termine delle riprese del film – confessa Gabriele Muccino all’AdnKronos – Anzi, mentre lo giravo già pensavo che quella storia potesse continuare, proseguire, mutare, evolversi, allungarsi e allargarsi e dunque approfondirsi ben oltre la stretta durata del film e la sintesi che imponeva, con una serie tv che non doveva assolutamente essere inferiore come standard qualitativo e artistico, ma con diverse spinte propulsive. Qui, ci riconosciamo nelle debolezze dei personaggi, sprofondiamo assieme a loro, come in un gioco di specchi”.
La trama attorno a cui ruotano i diversi personaggi vede al centro le vicende economiche e personali della famiglia Ristuccia, il cui capofamiglia ha creato partendo dal basso uno dei più rinomati ristoranti di Roma – la storia si svolge fra la Capitale e l’Argentario – fonte di notevoli guadagni e di altrettanto notevoli ma meno nobili appetiti finanziari da parte della famiglia ‘allargata’, composta dalla moglie, dai tre figli con rispettivi consorti o partner, con ex e amanti, dalla sorella, dal nipote non propriamente benvoluto dai suoi cugini.
Se per il regista è la prima volta di una serie tv, per Sky “è la prima volta che produciamo un family-drama, un format poco comune nella nostra programmazione italiana, più tipico della serialità americana e spagnola – spiega Antonella d’Errico vicepresidente esecutiva ‘programming’ di Sky – Il cast corale chiamato a interpretare i diversi personaggi, composto da ben 18 artisti, ben rappresenta tutte le sfaccettature e le emozioni positive e negative. E la decisione di preparare già da adesso una seconda stagione, testimonia il segno di fiducia nei confronti di questo prodotto artistico”.
Enzo Bonaiuto, Adnkronos