Chiara Ferragni: “Se non guadagni non puoi lasciare un uomo violento”

Chiara Ferragni: “Se non guadagni non puoi lasciare un uomo violento”

L’imprenditrice digitale si è raccontata in una luna intervista a Fanpage.it

Oltre 25 milioni di follower su Instagram, pioniera dell’imprenditoria digitale, mamma di Leone e Vittoria e moglie di Fedez. È stata capace di costruire un impero, oggi ha il controllo del suo marchio e con grande orgoglio si definisce “la boss di se stessa“. Nonostante il suo fortunato operato, Chiara Ferragni sa bene di quanto sia difficile per una donna, giovane e non, fare impresa e scardinare gerarchie. E il Covid ha peggiorato la situazione. 

In occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donneFanpage.it ha intervistato la “Ferri Nazionale”. Nel corso della lunga intervista, Chiara ha sottolineato come la dipendenza economica sia una forma di abuso. 

Tante donne mi scrivono per raccontarmelo. Una ragazza ad esempio mi ha scritto che è vittima di violenza psicologica, ma siccome non lavora per occuparsi del bambino non si sente libera di lasciare il compagno. “Basta riempirsi la bocca con le belle parole, servono leggi. In questo tipo di violenza lo Stato deve dare un aiuto: se una donna sa di essere da sola e non guadagna un euro, come farà a avere la forza di lasciare una persona violenta?”, ha detto la Ferragni, che si è sempre spesa sul sessismo e sull’ empowerment femminile. 

Chiara ha anche sottolineato la difficoltà di riconoscere una una situazione di violenza o di discriminazione.

Siamo talmente dentro a un sistema patriarcale che è difficile riconoscere un abuso: se tante cose non me le ricordo è perché mentre le vivevo mi sembravano ok, ma non lo erano. Non stiamo più zitte: anche se tante persone non ci crederanno e ci diranno che esageriamo, noi facciamoci valere”.

Chiara Ferragni, durante l’intervista, ha parlato della collaborazione al progetto Pantene Forti Insieme, un’iniziativa nata con il supporto di Women’s Forum for the Economy&Society e LVenture Group con l’obiettivo di dare un aiuto concreto alle start up femminili attraverso un contributo di 75mila euro.

Noi abbiamo un punto di vista totalmente diverso che gli uomini non possono avere. Ci impegniamo in ogni cosa che facciamo, abbiamo un cervello che riesce a farci pensare a mille cose nello stesso momento, cosa che la maggior parte degli uomini non ha“, ha proseguito l’imprenditrice digitale.

Infine, l’influencer ha raccontato a Fanpage.it il suo percorso da blogger emergente a imprenditrice di successo:

Nell’ambito della moda essere donna non è stato penalizzante. Lo è stato il fatto di essere giovane, non mi prendevano sul serio. Il mio caso è molto fortunato e molto di nicchia, non posso dire di essere stata discriminata in quanto donna. L’unica cosa che posso dire a chi la subisce è di farsi valere. Purtroppo non abbiamo ancora leggi che ci tutelino al cento per cento, ma ora c’è più attenzione alle violenze di qualsiasi genere, anche psicologiche, e dobbiamo trovare il coraggio di parlarne“.

diregiovani.it

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