Stasera, in prima serata su Italia1, un nuovo appuntamento de “Le Iene” con Giulio Golia, Matteo Viviani e Filippo Roma.
Tra i servizi della puntata: Matteo Viviani e Riccardo Spagnoli raccontano la delicatissima e dolorosa storia di Camilla, una bellissima ragazza di 20 anni a cui è stato diagnosticato il Disturbo Borderline di Personalità. Partendo dal racconto della madre della giovane che si confida di fronte alle telecamere, si ricostruiranno tutte le tappe, dalle più lontane e difficili alle ultime piene di speranza, della breve vita di Camilla, che oggi ha deciso di intraprendere un viaggio su due ruote per provare nuove emozioni e tornare ad assaporare la vita.
I suoi accompagnatori saranno Matteo Viviani e Simone Zignoli, l’adventure rider con cui l’inviato della trasmissione di Italia1 aveva già intrapreso dei viaggi con ragazzi che, ad un certo punto della loro vita, avevano voglia di un vero e proprio cambiamento. Come Nathan, un ragazzo di soli 15 anni già completamente dipendente da droghe e farmaci, con cui hanno viaggiato lungo tutto il Sud America, dal Cile all’Argentina, per ritrovare la forza di volontà per intraprendere un nuovo cammino verso la disintossicazione. O come Marika, per 15 giorni in giro per la Sardegna nonostante la 20enne fosse costretta su una sedia a rotelle per via di una tetraparesi spastica distonica, per ritrovare una forza d’animo che stava lentamente scomparendo sotto il peso della sua rassegnazione. Due esempi in cui i viaggi hanno trasformato la rabbia e la negatività in gioia di vivere e riconoscenza.
Camilla è una ragazza che non ha scelto di star male e che da tempo vive una situazione psicologica grave, combattere contro se stessa, e dire: “È come se fossi divisa a metà. La Camilla che sta bene è molto amante della vita. Quando sono riuscita a vivere la felicità l’ho apprezzata e l’ho sentita in ogni millimetro del mio corpo. La metà di me che sta male è molto insicura, arrabbiata, triste e delusa.”. Il lungo ed emozionante racconto di sua madre Lorella porterà i telespettatori all’interno della vita della giovane, una vita molto tranquilla e spensierata fino a quando, all’età di 13 anni, hanno cominciato a manifestarsi i primi sintomi di un disturbo assai complesso. “Era diventata molto irritabile”, confida la madre all’inviato, raccontando che Camilla non voleva più andare a scuola per rimanere a casa. “Era molto ribelle, non accettava più le regole. Inizialmente sembrava solo capricciosa, poi non voleva più mangiare e quando lo faceva correva a liberarsi del cibo provocandosi il vomito. Passava da stati di tranquillità ed euforia a crisi di pianto, alternando le sue emozioni come fosse su delle montagne russe.”. Con il passare degli anni Camilla è sprofondata sempre di più nel suo disagio, iniziando a sentirsi costantemente sbagliata, in un posto che non fa per lei: “Questa società non mi appartiene”, diceva alla madre, frase che era diventato il suo mantra. Appena adolescente viene ricoverata per la prima volta in un reparto di Neurologia e Psichiatria e da quel giorno sono cominciati un susseguirsi di dimissioni dagli ospedali, ingressi nelle comunità che accolgono e curano ragazzi che soffrono di disturbi neurologici e psichiatrici e terapie farmacologiche, per curarla.
La ragazza ci prova ma non resiste mai fino in fondo, le sue paure e i suoi deliri tornano sempre a galla. Tenta il suicidio tre volte, la prima volta a casa sua assumendo una grande quantità dei farmaci ma il veloce intervento della madre e del pronto soccorso le salvano la vita. La seconda volta, mentre era ospite di una clinica prova a strozzarsi, dopo aver mandato un messaggio con su scritto “Mamma, mi sto addormentando”, ma anche questa volta, fortunatamente, arrivano i medici a salvarla, allarmati dalla famiglia. Il terzo tentativo è molto recente, il 6 gennaio 2020 Camilla si lancia dalla finestra del bagno di casa sua e precipita in un volo di 25 metri. La scena cui si trova di fronte la madre è orribile, ma Camilla è viva e ora lotta per andare avanti. “Mi sa che non la vogliono Lassù, lei deve star qua”, dice commossa Lorella, raccontando che la figlia, sin da piccolina, ha sempre espresso il desiderio di viaggiare e vedere cose nuove. Per lei sarebbe importante, un progetto tutto suo e uno stimolo nuovo per tornare ad apprezzare la sua stessa esistenza.
Matteo Viviani si prepara così – dopo aver chiesto pareri e consigli ai medici che da anni seguono Camilla – a quello che sarà un lungo viaggio, in cui lui e tutti gli accompagnatori saranno sempre al fianco della giovane tutte le volte che alla ragazza verrà voglia di mollare e quando le sue paure prenderanno il sopravvento.
Nel servizio anche le dichiarazioni del prof. Renato Borgatti e del prof. Alessandro Albizzati, rispettivamente primari dei Reparti di Neurologia e Psichiatria dell’Infanzia ed Adolescenza degli ospedali “C. Mondino” di Pavia e “San Paolo” di Milano, che spiegano all’inviato la situazione che oggi si trovano ad affrontare con i giovani. “Dopo la pandemia la richiesta è salita in verticale, laddove la situazione della neuropsichiatria era già critica da diversi anni.”, dicono i medici, e continuano: “L’anno scorso, nel periodo del pieno lockdown le richieste nei Pronto Soccorso erano praticamente triplicate, non solo in numero ma anche nella gravità. Si parlava di oltre 2 milioni di soggetti tra gli zero e i 17 anni che devono accedere ai servizi di neuropsichiatria infantile. Tra questi casi di anoressia, automutilazioni, comportamenti suicidari che in questa fascia d’età stanno diventando le prime cause di ricovero.”.