È allarme biblioteche, la Braidense rischia la chiusura

È allarme biblioteche, la Braidense rischia la chiusura

Da 33 a 2 bibliotecari, presto studiolo Eco con 1200 volumi

“Quando si pattina sul ghiaccio sottile si potrebbe anche ballare, e noi balliamo” dice il direttore della Biblioteca Braidense James Bradburne, presentando le prossime iniziative e lanciando l’allarme sulla situazione delle biblioteche che “ovunque in questo paese sono minacciate di chiusura”.

Alla Braidense, infatti, nel 2005 c’erano 145 dipendenti di cui 33 bibliotecari, mentre ora ce ne sono 33 in tutto, di cui solo 2 bibliotecari.

Aiutati dall’ex direttrice Mariella Goffredo che, nonostante sia andata in pensione a marzo, continua a lavorare da volontaria “perché in due da soli – spiega – non ce la potrebbero mai fare”. Soprattutto ora, con i lavori in corso per l’allestimento dello studiolo di Umberto Eco, che dal prossimo maggio accoglierà i 1200 libri antichi donati dallo scrittore. Nella sala che li ospiterà, a fianco di quella manzoniana, i volumi saranno disposti secondo lo stesso ordine in cui erano a casa dell’autore di ‘Il pendolo di Foucault’. L’anno prossimo ci saranno anche da catalogare varie donazioni, dalla Prutscher, con libri illustrati da Vienna all’inizio 900, alla Rizzardi con libri d’artista contemporanei. E poi ci sono le mostre, i concerti, gli incontri, come quelli di Bookcity. Si inizia oggi con il convegno “Libri, Lettori, Ladri. La protezione del patrimonio librario in Italia”, mentre tra gli appuntamenti di Bookcity il 19 novembre sarà presentato il nuovo libro di Bradburne, ‘Nicole e la casa dei libri’. Il 25 novembre, poi, Emilio Isgrò donerà alla Biblioteca l’opera ‘Cinque maggio cancellato’ in chiusura dell’anno delle celebrazioni in onore di Napoleone. La cancellatura di Isgró sarà esposta fino al 9 gennaio 2022, mentre dal 2 dicembre al 31 dicembre ci sarà la mostra “Oggetto libro”, che mette a confronto libri di design e libri d’artista. Dal 4 maggio al 7 luglio si terrà poi la rassegna dedicata a Umberto Eco “L’idea della Biblioteca” sviluppata con gli studiosi del Centro Umberto Eco a Bologna, dove si trovano l’archivio e i libri moderni da Eco, insieme con il Warburg Institute di Londra. Infine dal 22 settembre al 19 novembre sarà la volta della mostra “Steinberg da vicino”, nata dalla donazione delle opere di Saul Steinberg alla Braidense. Per portare avanti tutte queste attività, servono quelle risorse umane che in questo momento scarseggiano a dir poco. “Siamo stati abbandonati” dice esplicitamente Bradburne, spiegando che essendo la biblioteca statale non è possibile assumere qualcuno in autonomia. “Non è un problema della Braidense ma delle biblioteche nazionali, alcune delle quali – sottolinea – rischiano di chiudere per sempre”. Per lui, l’unica soluzione sarebbe “lasciare le assunzioni all’autonomia delle biblioteche, con concorsi locali”. Un progetto che “non si fa in un anno ma in 10” ma che è necessario perché “è troppo tardi per una risposta cerotto”. “Franceschini è consapevole di questo problema, ma – dice il direttore di Brera – non è sulla sua agenda né su quella di Brunetta. Grazie al turismo posso mettere pressione sulla Pinacoteca, ma purtroppo le biblioteche in questo paese non sono considerate meritevoli di sostegno: ci sarebbe bisogno di una figura come Eco per dire che non possiamo abbandonare il libro e la lettura”. Se al momento “non vedo una possibilità politica”, Bradburne sta pensando a varie opzioni come “la possibilità di chiudere, con il consenso del personale” e a un coordinamento con le altre biblioteche statali passate sotto la direzione Musei, come l’Estense di Modena e la Reale di Torino. Nonostante tutto “stiamo ancora facendo un bel lavoro, non siamo morti, anche se – conclude – la situazione è critica”.

Ansa.it

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