Dopo Dylan e Simon, negoziati ancora in corso
Gli anni passano per tutti: dopo Bob Dylan, Neil Young e Paul Simon, anche Bruce Springsteen si accinge a vendere la sua musica.
I negoziati per la cessione alla Sony dei diritti sui brani registrati del “Boss” sono in dirittura d’arrivo, mentre ci sono ancora punti da limare per la vendita del catalogo delle canzoni.
Lo ha appreso ‘Billboard’, confermato da ‘Variety’. Springsteen lavora con la Columbia Records (che appartiene alla Sony) dal 1972 ma a un certo punto della sua carriera, nel corso della revisione di un contratto, ha acquistato tutti i diritti sulla sua musica. Fino a pochi anni fa era rarissimo – quasi una vergogna – che musicisti vendessero i propri cataloghi. Il trend e’ diventato sempre piu’ frequente nei mesi della pandemia che a lungo ha bloccato concerti e tournee, ma anche via via che i grandi del rock invecchiano e cominciano a pianificare la successione monetizzando per conto degli eredi la loro produzione artistica. Springsteen ha 72 anni. L’ottantenne Dylan, a quanto si e’ appreso, ha venduto l’anno scorso per una cifra stimata a 400 milioni di dollari il suo intero catalogo a Universal Music, mentre il coetaneo Paul Simon ha ceduto i diritti su 60 anni di canzoni alla Sony, Mick Fleetwood dei Fleetwood Mac si e’ rivolto a Bmg e anche la regina del country Dolly Parton sta pensando di farlo. Secondo ‘Billboard’ i cataloghi di Springsteen valgono tra 330 e 415 milioni di dollari e un forte impeto ad accelerare i tempi viene dell’atteso aumento della tassa sui capital gain, uno dei punti forti della riforma tributaria del partito democratico che fino ad almeno il 2023 avra’ il controllo della Casa Bianca e del Congresso. Fonti di Variety parlano di contatti durati parecchi mesi. Ne’ Springsteen ne’ la Sony nelle sue divisioni Music e Publishing hanno voluto fare commenti. Aiutato dal manager storico Jon Landau, Bruce Springsteen, oltre ad essere tra grandi del rock, e’ anche un astuto uomo d’affari che nell’ultimo mezzo secolo ha venduto soltanto negli Stati Uniti oltre 65 milioni di album, mentre il suo vasto catalogo di canzoni genera ogni anno centinaia se non migliaia di cover. Sempre secondo ‘Variety’, il catalogo degli album del Boss nel 2020 ha generato profitti per 15 milioni a cui si aggiungono 7,5 milioni all’anno per il catalogo editoriale. Stratosferici poi gli incassi dei tour, prima che il Covid bloccasse le trasferte: 840 milioni tra 2010 e 2019, un solo decennio in una carriera di quasi 60 anni. Il team di Springteen vende inoltre decine di registrazioni live d’archivio sul sito web del musicista bypassando completamente le etichette discografiche.
Ansa.it