“‘Manifesto’ è una parola molto importante, citata già da Dante, per il poeta ‘farsi manifesto’ significa esprimere tutte le proprie idee.
In questo album attraverso le canzoni ho voluto mettere in evidenza il mondo che stiamo vivendo, in tutte le sue sfaccettature”.
La battagliera Loredana Bertè è pronta a mettere in musica le sue idee, con il nuovo album Manifesto, in uscita il 5 novembre prodotto da Luca Chiaravalli per Warner Music.
Un disco – anticipato dal singolo Bollywood scritto da Riccardo Zanotti, dei Pinguini Tattici Nucleari con la stessa Loredana – che è dunque un manifesto per se stessa, come artista e come donna. E proprio la donna è la figura centrale del progetto raccontata da diverse angolazioni, da Ho smesso di tacere, scritta da Luciano Ligabue sulla violenza contro le donne, a Dark Lady, da Florida a Donne di Ferro. “Per quello che è stata la mia storia artistica e di vita – racconta Loredana Bertè -, la donna è sempre una figura centrale, nel ’74 cantavo “Sei bellissima”, oggi non “Ho smesso di tacere”, “Dark Lady”, “Figlia di…”. Ho voluto sempre raccontare le donne, mi sono sempre ribellata al ruolo di donna oggetto che ci volevano e ci vogliono, ahimé, ancora dare”. Un filo conduttore che parte da Non sono una signora e arriva fino ad oggi, attraverso 50 anni di storia della musica italiana. “C’è una continuità nella mia vita artistica. Faccio dischi solo quando ho qualcosa da dire.
Non ho mai distolto lo sguardo da ciò che accade e non mi piace”.
Nell’album anche i featuring con Fedez (in Lacrime in limousine), J-Ax (in Donne di Ferro) e Nitro (in Florida). “Come non ho barriere di genere non ho barriere di età”.
ANSA