Un approfondimento sulla pandemia e sui rapporti con l’industria dei vaccini, tra contratti opachi e clausole di segretezza, finanziamenti pubblici e profitti privati, battaglia per la liberalizzazione dei brevetti e il ritardo dei Paesi poveri dove la vaccinazione di massa non è mai cominciata. “PresaDiretta” torna con “La fabbrica dei vaccini”, un racconto di Riccardo Iacona con Daniela Cipolloni, Marianna De Marzi, Raffaele Manco, Lorenzo Calanchi, in onda lunedì 11 ottobre alle 21.20 su Rai3.
In primo piano il business dei vaccini contro il Covid, perché se il loro successo scientifico è innegabile è altrettanto vero che ci sono molte questioni irrisolte. A partire dal prezzo. Il prossimo anno aumenteranno i prezzi dei vaccini contro il Covid utilizzati in Europa. Ma quando costa davvero produrre una dose di vaccino? Le case farmaceutiche hanno ricevuto sussidi pubblici senza precedenti, decine di miliardi di dollari e hanno potuto produrre i vaccini in tempi record. Ma profitti stellari, boom delle quotazioni in Borsa e generosi dividendi non rischiano di mettere in pericolo l’accesso ai vaccini?
I contratti. Perché la segretezza? Come sono andate le trattative tra la Commissione Europea e le aziende farmaceutiche? Quali sono le condizioni imposte dall’industria dei vaccini? I brevetti. La questione è cruciale perché finché tutti i diritti sulla proprietà intellettuale appartengono alle aziende che li producono, saranno loro a decidere come, dove quanto produrre e a che prezzo. Come finirà la battaglia per la liberalizzazione dei brevetti?
“PresaDiretta” è entrata nelle fabbriche per vedere come si producono i vaccini contro il Covid, che non sono farmaci come tutti gli altri ma prodotti biologici sviluppati attraverso processi che utilizzano microrganismi viventi e migliaia di ore di lavoro. E il vaccino italiano, quello che doveva dare al nostro Paese l’indipendenza vaccinale e soprattutto rappresentare un volano nel settore della ricerca e della produzione biomedica, che fine ha fatto? La storia di Reithera, la piccola azienda biotech alle porte di Roma che avrebbe dovuto produrre il vaccino tricolore e garantirci l’autonomia dalle multinazionali del farmaco.
La storia del Nerviano Medical Sciences, laboratorio a pochi chilometri da Milano, per anni gioiello della ricerca farmaceutica italiana, che tra incuria e cattiva gestione ha rischiato di chiudere per sempre. Oggi è di proprietà di un Fondo cinese: un’altra occasione persa per il Paese?
Una puntata di “PresaDiretta” con testimonianze e interviste straordinarie. A Katalin Karikò, la biologa ungherese pioniera dell’Rna messaggero, colei che per prima ha intuito il potenziale di quella molecola che ha cambiato la storia della pandemia. Ozlem Tureci, immunologa figlia di immigrati turchi in Germania che assieme al marito Ugur Sahin, ha fondato la BioNTech e sviluppato il primo vaccino a Rna approvato contro il Covid. La direttrice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio Ngozi Okonjo-Iweala, la prima donna e la prima africana alla guida del Wto. E poi, i più importanti scienziati che lavorano sul virus e sui vaccini, i rappresentanti della grande industria farmaceutica, le Istituzioni internazionali e le Organizzazioni no profit impegnate nella battaglia per l’accesso al vaccino.
E ancora, a che punto è il grande Programma Covax, lanciato da Nazioni Unite e Oms, per la distribuzione di vaccini nei Paesi poveri? A oggi più della metà della popolazione mondiale non ha ancora ricevuto neanche una dose. PresaDiretta è andata in Kenya a vedere come procede la vaccinazione di massa in Africa.
“PresaDiretta” è un programma di Riccardo Iacona e di Cristina De Ritis con la collaborazione di Giulia Bosetti, Lisa Iotti, Raffaella Pusceddu.