Myrta Merlino: “Bisogna riprendere con il sorriso”

Myrta Merlino: “Bisogna riprendere con il sorriso”

La tv si riaccende. E lunedì torna anche Myrta Merlino con la sua “Aria che tira” che va a gonfie vele: interviste, ospiti, interventi di esperti, politici. Due ore e mezza di informazione tutte le mattine alle 11, dal lunedì al venerdì «Quanto tempo è passato da quella prima puntata, dieci anni fa, e quante cose sono cambiate» confessa la giornalista.

Cosa ricorda di allora?

«Cominciammo dedicando la puntata a Silvio Berlusconi e al caso Ruby. E ricordo che a quei tempi, i 5 Stelle erano quasi inesistenti. C’erano due-tre gazebo sparsi qua e là. Dieci anni velocissimi in cui è successo di tutto».

Lei, sempre la stessa grinta di allora?

«Sempre la stessa. Anche se i primi giorni mi sento arrugginita, come se ricominciassi daccapo ogni volta».

Dieci anni fa la mattina in tv era poco considerata… ne ha fatta di strada

«Mi prendo anche un po’ il merito di questo cambiamento. Davvero 10 anni fa si pensava che sul piccolo schermo si potesse solo cucinare e io andavo dai colleghi che conducevano le prime serate come una cenerentola. Ora la tv del mattino spesso detta l’agenda politica, perchè sei lì in diretta quando le cose accadono e poi vengono riprese dai siti, dai grandi giornali».

Tutti i canali si sono lanciati sulla mattina

«E’ vero, vedo nascere tante “morning news”. Hanno capito che se fatta bene, la mattina è una zona molto pregiata. Non a casa tutti i politici vengono da me e non fatico ad avere ospiti importanti».

A proposito di ospiti importanti: lei aspetta Mario Draghi in studio, vero?

«Magari! E’ il mio sogno, ma so che lui non va negli studi tv. Ho una vera adorazione per lui, per il suo spirito british, la sua leadership innata. E’ un uomo che guarda molto avanti, punta alla mèta, le sue parole e le sue azioni sono conseguenti . Hai sempre la sensazione che lui abbia in mano il timone».

I politici più simpatici?

«Tra i tanti, cito Bersani e Prodi. Ci metto mesi per averli, devo inseguirli, poi quando li ho in studio mi danno soddisfazione. Sono simpatici e generosi».

Il più tosto?

«Giorgia Meloni. E’ una donna molto simpatica, insieme abbiamo anche cantato “Sono Giorgia, sono una donna”, ma le interviste con lei sono sempre dei corpo a corpo».

Renzi?

«Fuochi d’artificio ogni volta»

Di Maio?

«Ha sempre qualcosa da dire ed è importante, perchè l’effetto fuffa in tv è dietro l’angolo»

Giuseppe Conte?

«Abbiamo un appuntamento proprio per martedì. Lo aspetto e spero che non mi dia buca, ma lui non farebbe mai una cosa del genere a una signora. Martedì ho anche ospite il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana».

E lunedì come apre?

«Sono un po’ arrugginita… ma ho chiamato un trio di grandi giornalisti a darmi manforte: Enrico Mentana, Massimo Giannini, Maurizio Molinari. E poi il grande ritorno del professor Zangrillo in tv: ci ho fatto una lunga discussione per farlo tornare».

Tra vaccini, green pass e no vax vedremo scintille quest’anno?

«Spero di no, mi sono fatta l’idea che bisogna riprendere con il sorriso, anche se i no vax mi preoccupano. Ma dobbiamo parlare, informare e girarla in positivo. Dire: se ci vacciniamo tutti potremo togliere la mascherina e finalmente vedere i sorrisi. A parte le frange violente dei no vax per cui ci vuole tolleranza zero, per gli altri bisogna cercare di convincerli».

A proposito di scintille: c’è stato un episodio di litigio furioso in questi lunghi anni ?

«Io cerco sempre di essere civile e calmare le acque. Una volta sola accadde un episodio brutto. Avevo in studio il giovane filosofo Fusaro e Antonio Di Pietro. Fusaro disse che Mani Pulite era stato tutto un complotto; Di Pietro andò su tutte le furie, Fusaro continuava a punzecchiarlo e alla fine Di Pietro si sentì male. Chiamammo l’ambulanza e io lo accompagnai in ospedale. Mi chiesi se la tv poteva arrivare a tanto».

Novità per questa edizione?

La pandemia ci ha lasciato l’idea di aprirci al mondo, avere tanti collegamenti. Mi piace avere il polso della situazione e far sì che lo studio sia una sorta di cabina di regia , di coordinamento di tutto quanto accade fuori».

E le amministrative?

«Vorrei seguirle uscendo dallo studio e andando nelle città dove si vota per il sindaco. Dedicherò una puntata a Roma, una a Milano, una a Napoli per raccontare la vita delle città».

Ma non è che un po’ di prima serata le manca?

“Diciamo che con il direttore Andrea Salerno sappiamo che quando vale la pena fare una incursione in prima serata,su temi che ci stanno a cuore, la faremo».

Maria Volpe, corriere.it

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