Siamo alla frutta. Harry e Meghan hanno ricevuto un premio che ha dell’incredibile, ma in senso negativo e la cui assurda motivazione ha scatenato una polemica da non sottovalutare.
Famiglie piccole, famiglie felici (ma chi lo ha detto?)
L’ente di beneficenza Population Matters, come segnala il Mirror, ha assegnato a Harry e Meghan un premio per la loro composizione famigliare, diciamo così. L’ong ritiene, infatti, che scegliere di mettere al mondo solo due figli sia un gesto premuroso verso il pianeta, un modo per preservarlo dall’inquinamento. Harry e Meghan riceveranno questo bizzarro premio domenica 11 luglio, in occasione della Giornata Mondiale della Popolazione indetta dalle Nazioni Unite. La domanda sorge spontanea: i Sussex avevano bisogno di questo riconoscimento? E noi avevamo bisogno di un simile premio?
Forse ricorderete che nel 2019, in un’intervista che il duca fece a Jane Goodall per Vogue, si parlò anche di figli e di famiglie “sostenibili”. A tal proposito il principe Harry dichiarò la ferma volontà di non avere più di due bambini, proprio nel rispetto dei suoi ideali ambientalisti e aggiunse: “Credo, grazie alle persone che ho conosciuto e ai luoghi che sono stato fortunato abbastanza da visitare, di aver sviluppato una forte connessione e un forte amore per la natura…Non voglio più di due figli, perché le risorse del nostro pianeta sono limitate…Il pianeta sta cambiando…siamo come rane in uno stagno in cui l’acqua è stata portata all’ebollizione”.
Fin qui l’opinione personale del principe Harry che, come tale, è discutibile sia nei contenuti che nei modi in cui viene resa pubblica. Però rimaniamo nell’ambito della volontà soggettiva che, naturalmente, dovrebbe rimanere tale e non essere imposta (in modi più o meno impliciti), oppure rappresentare un pregiudizio nelle relazioni con gli altri che la pensano diversamente. Tuttavia la questione è più complicata e pericolosa di così. Con il premio di Population Matters va ben oltre la scelta personale.
Vale la pena leggere attentamente la motivazione per cui i Sussex hanno ricevuto il (non) ambito premio: “Nello scegliere e dichiarare pubblicamente la loro intenzione di limitare la loro famiglia a due il Duca e la Duchessa di Sussex stanno contribuendo a garantire un futuro migliore ai loro figli fornendo un modello per le altre famiglie. Avere una famiglia più piccola riduce il nostro impatto sulla Terra e offre una migliore possibilità a tutti i nostri figli, ai loro figli e alle generazioni future di prosperare su un pianeta sano. Elogiamo il Duca e la Duchessa per aver preso questa decisione illuminata e per aver affermato che una famiglia più piccola è anche una famiglia felice”.
Qualche domanda
Qui le domande sgorgano spontanee come fossero un fiume in piena. Secondo questo ragionamento, che ha una nota frizzante di delirio, chi ha tre figli è un “cattivo esempio”. William e Kate, tanto per fare due nomi a caso, hanno proprio tre bambini. Cosa dovrebbero fare? Su quali studi scientifici (seri) si basa la logica di Population Matters? Sembra di sentire l’eco delle utopie che, però, sono solo in apparenza società perfette. In realtà nascondono gravi deviazioni che non lasciano spazi di libertà alle persone. Ecco un nodo fondamentale: i diritti umani, il diritto di scegliere liberamente cosa fare della propria vita (non avere figli, averne uno, due o di più). In una società utopica del tipo descritto queste libertà sono azzerate.
Poi c’è la definizione di felicità. Un termine che non ha lo stesso significato per tutti. Chi dice che possiamo essere felici con massimo due figli? Forse è il caso di riflettere bene sul tipo di futuro che vogliamo per noi e per le generazioni che verranno.
Francesca Rossi, ilgiornale.it