Chiacchierando con Total Film, Margot Robbie, di nuovo nei panni di Harley Quinn in The Suicide Squad: Missione Suicida, è arrivata a una conclusione sul suo personaggio.
In The Suicide Squad: Missione Suicida di James Gunn, in arrivo nelle nostre sale il 5 agosto, Margot Robbie interpreta ancora una volta Harley Quinn, un ritorno che da qualcuno è stato un po’ contestato (suscitando anche le ironie del regista e sceneggiatore). A maggior ragione dopo l’esperienza di Birds of Prey, tuttavia, Margot Robbie ha una sua idea sulle potenzialità del personaggio che ormai interpreta da diversi anni. Ne ha discusso con Total Film.
Una cosa che ho notato di Harley dall’inizio è che si diverte sempre di più quando è in una dinamica di gruppo. Ho sempre detto che lasciare Harley Quinn a se stessa sarebbe come mettere un bambino in un parco giochi da solo. Non sarà mai così divertente se non sarà popolato anche da altri bambini. Quando lei è in gruppo, vedi sempre venir fuori il meglio della sua personalità, perché ha gente con cui giocare, da fare a pezzi, di cui innamorarsi, da pugnalare alle spalle e così via. Ha sempre idee molto chiare su cosa prova per chi è intorno a lei e si comporta di conseguenza. È sempre una cosa imprevedibile.
Al di là della considerazione anche giusta di Margot Robbie su Harley Quinn, sembra di intuire tra le righe che l’attrice sia allineata con la Warner, nella timidezza su un eventuale seguito di Birds of Prey: prima della pandemia, il film incassò poco più di 200 milioni a fronte di un costo di quasi 100, un responso piuttosto tiepido. Certo, teoricamente anche il lungometraggio di Cathy Yan era corale, ma di fatto era venduto come un film incentrato su Harley Quinn, in modo ben diverso dal corale al 100% The Suicide Squad: Missione Suicida. Davvero l’Harley Quinn di Margot Robbie non può funzionare da sola?
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