A qualcuno di certo non piaceva il dipinto di David Bowie venduto all’asta dalla casa Cowley Abbott di Toronto per 108.120 dollari, circa 73 mila euro. Il quadro era stato letteralmente buttato via e abbandonato in una discarica in Canada, una donna, rimasta anonima, lo ha ritrovato in un centro di raccolta di oggetti usati recuperati dalle discariche della città di Machar, a circa 300 chilometri a nord di Toronto. Il quadro, intitolato DHead XLVI, autenticato da Andy Peters, uno dei più noti collezionisti di Bowie, riporta la firma dell’artista inglese, la data di realizzazione, il 1997, e una descrizione “acrilico e collage di computer su tela”.
La tela fa parte di una serie di 47 dipinti creati tra il 1995 e il 1997, chiamati Dead Heads o D Head. A causa della numerazione del dipinto, l’opera sarebbe la penultima della serie, pensata da Bowie come una serie di ritratti di musicisti, amici, conoscenti e, in alcuni casi, autoritratti. “Con i capelli lunghi e un profilo tagliente, questo ritratto energico ed enigmatico è davvero una rappresentazione insolita di un artista celebre”, ha affermato la casa d’aste.
Bowie è stato collezionista (la sua ricca collezione, che andava da Tintoretto a Basquiat, è andata all’asta da Sotheby’s poco tempo fa per oltre 41 milioni di dollari), ma anche pittore, fin dagli anni Settanta, un’attività parallela e costante accanto a quella musicale. La sua prima mostra personale avvenne nel 1995, New afro/Pagan and work: 1975-1995, alla Gallery di Cork Street a Londra, anno in cui disegnò anche la copertina del suo album Outside, e da quell’anno parecchi dei suoi dipinti hanno trovato un pubblico di appassionati estimatori. “In realtà mi sento più un pittore che un cantante”, aveva detto l’artista inglese che aveva anche fondato un’associazione, BowieArt, per sostenere a aiutare giovani artisti.
Repubblica.it