È prevista per oggi l’uscita di “Antìstasis”, ventesimo disco dei Tazenda. Il gruppo etno-pop rock italiano formatosi in Sardegna nel 1988 per volere di Andrea Parodi, Gigi Camedda e Gino Marielli. Oggi Andrea Parodi non c’è più, un brutto male l’ha portato via nel 2006, e i Tazenda presentano alla voce Nicola Nite, unitosi al gruppo nel 2013. Antìstasis – come spiegano in conferenza stampa in diretta su Zoom – in greco classico vuol dire ‘resistenza’, un tema particolarmente attuale infatti.
“Per salvarci, per resistere – dicono – siamo entrati in sala prove come ragazzini e abbiamo provato tutto lo spettacolo che sarà. Questo ci ha ridato un posto nel mondo. Ci siamo salvati e stiamo resistendo, il disco era già finito quando abbiamo scelto il titolo, ci eravamo detti di non fare riferimenti al Covid ma era inevitabile”. “Questo è il nostro ventesimo album – raccontano – abbiamo pensato a divertirci facendo musica, questo è il nostro intento quando prendiamo in mano un lavoro”. Il disco riprende la tradizione della band, cioè quella straordinaria capacità di unire armonie rock a quelle della tradizione sarda: “Stavolta è stato più difficile – come specifica Nite – perché spaziamo dal pop alla disco music, non è stato facile, abbiamo dovuto fare un grande lavoro per mantenere cori e strumenti sardi all’interno del disco”.
“La musica è di tutti – aggiunge Marielli – ognuno se ne può appropriare, i generi sono etichette ma non è detto che corrispondano a verità, l’importante è divertirsi”. Ventesimo disco per i Tazenda che arriva esattamente trent’anni dopo l’exploit al Festival di Sanremo insieme a Pierangelo Bertoli che reinterpreta la loro “Disamparados”, che diventa la popolare “Spunta la luna dal monte”, brano che non vincerà (non si conoscerà nemmeno la posizione finale) ma che risulterà tra i brani più famosi della storia di quel festival e di Sanremo in generale. “Si può dire che noi siamo nati con Sanremo, siamo andati due volte ed è stata la nostra fortuna”, riconosce Marielli. “Andandoci abbiamo incontrato la canzone italiana con Pierangelo Bertoli, quindi cerchiamo di scrivere canzoni con quel taglio da musica d’autore. La musica d’autore non sta attraversando un buon periodo ed è un peccato perché ha ancora una grandissima forza, quando applichi quel taglio a qualsiasi genere, anche il rap, da qualcosa di più”.
Nel frattempo si comincia a pensare ai live, lo spettacolo per l’estate, se ci saranno riaperture che lo consentiranno, è già pronto, sia in Italia, naturalmente in particolare in Sardegna, che all’estero, dove i Tazenda sono particolarmente seguiti. “Noi abbiamo un popolo che ci segue, che è il popolo sardo, ma non solo, siamo apprezzati un po’ da tutte le parti – raccontano – ma la Sardegna è la terra che ci tiene ormai da trent’anni. Abbiamo notato, andando a suonare all’estero, che in terre straniere c’è una magia incredibile, quando suoniamo all’estero arrivano tanti di quei conterranei che è sconcertante sapere quante persone della nostra terra ci sono in giro”. Nel frattempo tocca armarsi proprio di “Antìstasis”, resistenza, ma l’ottimismo vince: “Io credo che ne usciremo, anche perché ne hanno bisogno anche i grandi capi e quando loro lo decidono ne usciamo. Ma non perché lo vogliamo noi, perché lo vogliono loro, i grandi capi che governano”.