La sale sono chiuse da tanti mesi e l’annunciata riapertura del 27 marzo pura teoria – con attualmente le regioni tra rosso e arancione, dunque di fatto impossibilitate anche volessero – così la notte degli Oscar il 25 aprile, nell’anno del record delle donne candidate, 76 di cui due (Zhao e Ferrell) a rompere il soffitto di cristallo come registe, e della diversità in tutte le declinazioni finalmente rappresentate (#OscarsNotSoWhite è il nuovo trend), rischia di apparire una cerimonia per addetti ai lavori o al massimo per ricchi abbonati non ad una ma a tutte le piattaforme. L’annata pandemica si porta via anche il luccicante fascino della statuetta (niente jeans né look pigiama da zoom, ha stabilito l’Academy, e per fortuna), perché si parlerà di film che nessuno o pochi hanno visto (tranne i fortunati frequentatori di festival), come nel caso di Nomadland di Chloe Zhao, o ancora mai arrivati neppure in streaming.
Non è colpa degli umani stavolta, ma di un certo virus malefico.
Il caso di NOMADLAND è esemplare : Leone d’oro a Venezia (regista e protagonista Frances McDormand non poterono venire, si collegarono dall’America e già fu un segnale depressivo), carico di allori in giro, ha sei candidature (tra cui quella preziosa alla regia), ma a forza di prossimamente non è ancora uscito in sala ed è annunciato dal 30 aprile su Star dentro Disney+ dunque dopo il galà.
Niente sala ma visibili per gli abbonati di Netflix il film di David Fincher, MANK, con un grandissimo Gary Oldman, che con 10 nomination, incluso il miglior film, è il re della vigilia (precauzione per i neo avventori: ripassare la storia di Hollywood anni ’30 prima di premere play) e IL PROCESSO AI CHICAGO 7, che ne ha 6, scritto e diretto da Aaron Sorkin (una storia vera con un cast formidabile che comprende tra gli altri Sacha Baron Cohen, Frank Langella, Joseph Gordon Levitt, Eddie Redmayne, Mark Rylance, capace di trasportarci nel ’68). Sulla stessa piattaforma ma con meno candidature si possono vedere anche MA RAINEY’S BLACK BOTTOM con Viola Davis, ELEGIA AMERICANA con Glenn Close, NOTIZIE DAL MONDO con Tom Hanks, MIDNIGHT SKY di George Clooney, il film d’animazione OVER THE MOON e poi ancora LA VITA DAVANTI A SE’ di Edoardo Ponti (con Laura Pausini in nomination per la canzone Io Sì), il toccante PIECES OF WOMAN con Vanessa Kirby, DA 5 BLOODS – COME FRATELLI di Spike Lee, LA TIGRE BIANCA di Ramin Bahran, il documentario CRIP CAMP: A DISABILITY REVOLUTION e i corti Se succede qualcosa vi voglio bene e A love song for Latasha.
Per gli abbonati di Amazon c’è una manciata di titoli, a cominciare dall’acclamato dalla critica SOUND OF METAL che ne ha ben sei tra cui miglior film, sceneggiatura originale, attore protagonista (Riz Ahmed, rapper di origini pakistane), scritto e diretto dall’esordiente Darius Marder. E poi ancora BORAT 2 con Sacha Baron Cohen, il documentario TIME di Garrett Bradley e QUELLA NOTTE A MIAMI dell’esordiente Regina King.
Su Disney+ c’è SOUL di Pete Docter e ONWARD – OLTRE LA MAGIA , entrambi per l’animazione.Su Sky oltre a recuperare PINOCCHIO di Matteo Garrone (due nomination), c’è anche l’animazione di SHAUN, VITA DA PECORA: FARMAGEDDON.
Sulle principali piattaforme (l’elenco completo non è ancora noto) arriva in digitale da venerdì 9 Aprile per Warner bros. Home entertainment JUDAS AND THE BLACK MESSIAH, ispirato a fatti realmente accaduti, diretto da Shaka King, all’esordio con un lungometraggio per una major e carico di sei nomination tra cui miglior film e miglior attore non protagonista (Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield).
COLLECTIVE di Alexander Nanau, favorito all’Oscar come miglior film internazionale, si vede su #iorestoinsala e racconta un caso di malasanità e corruzione in Romania col passo sicuro e avvincente di un noir di straordinaria tensione.
La lista di inediti del tutto, ossia di film che attendono la sala e non sono in streaming è davvero lunga, pur restando solo alle categorie principali : MINARI, scritto e diretto dall’americano di origine coreana Lee Isaac Chung, con ben 6 candidature (è nel listino Academy Two), l’atteso THE FATHER di Florian Zeller con Anthony Hopkins e Olivia Colman, entrambi candidati (per un totale di sei nomination, è nel listino Bim e aspetterà con pazienza la sala senza andare prima in piattaforma), il biopic THE UNITED STATES vs. BILLIE HOLIDAY di Lee Daniels con la candidata migliore attrice Andra Day (anche questo inedito Bim per l’Italia), QUO VADIS, AIDA? di Jasmila Žbanić (miglior film straniero, anche questo Academy Two), come pure l’attesissima sorpresa PROMISING YOUNG WOMAN – UNA DONNA PROMETTENTE, con Carey Mulligan, sei candidature tra cui quella storica alla regista Emerald Fennell (è Universal) e UN ALTRO GIRO di Thomas Vintenberg (Movies Inspired).
Tenere gli occhi aperti, nella notte degli Oscar (diretta Sky per l’Italia), non sarà facile stavolta.
Alessandra Magliaro, ANSA